Nel bel mezzo dell’inferno di bombe e missili, gli ucraini hanno deciso di costruire uno degli archivi di dati più grandi del mondo. L’idea è usare queste informazioni per addestrare modelli di intelligenza artificiale che potrebbero fare la differenza sul campo di battaglia. Ad esempio per disinnescare mine, analizzare video di droni in tempo reale e persino prevedere le mosse dei russi.
Foto e video dal fronte per addestrare l’AI
Ma di che numeri stiamo parlando? Gli ucraini hanno già messo insieme oltre 5 milioni di foto e video ad alta risoluzione direttamente dal fronte. Un’autentica valanga di dati che documenta ogni singolo aspetto di questa maledetta guerra. Trincee fangose, esplosioni, droni abbattuti, civili in fuga… c’è tutto, purtroppo.
Dietro questa impresa c’è una rete di fotografi e operatori che si fanno in quattro ogni giorno, rischiando la pelle per documentare l’orrore. E poi c’è un team di esperti che si dà un gran da fare per etichettare manualmente ogni singola immagine. Un lavoro notevole, ma fondamentale per garantire la qualità dei dati che serviranno ad addestrare le reti neurali.
L’intelligenza artificiale che salva vite
Uno dei primi progetti sul tavolo è un modello AI capace di riconoscere le mine antiuomo e altri residuati bellici meglio dell’occhio umano. In questo modo, si potrebbero salvare tante vite umane e velocizzare le operazioni di bonifica del territorio. Ma gli ucraini non si accontentano. Vogliono usare i dati anche per addestrare sistemi che analizzino in tempo reale i video dei droni, identificando minacce e obiettivi sul campo di battaglia.
Incrociando i dati raccolti con le informazioni di intelligence e le analisi strategiche, i ricercatori sognano di sviluppare modelli predittivi che anticipino le azioni del nemico.
Sia chiaro, la sfida è ancora lunga e piena di ostacoli. Per addestrare modelli AI di questo tipo servono computer potentissimi e menti brillanti. Per non parlare delle implicazioni geopolitiche di un progetto del genere, che potrebbe far storcere il naso a più di qualche governo straniero.
Ma l’Ucraina sembra decisa ad andare avanti, convinta che l’intelligenza artificiale possa fare la differenza in una guerra sempre più tecnologica. E chissà che questo benedetto archivio di dati non possa essere usato anche per scopi più nobili, come ricostruire il paese o gestire le emergenze umanitarie.