In Ucraina si sentono esplosioni al confine, si denuncia la morte di un nuovo soldato ucraino e nel frattempo l’aria di guerra inizia a farsi sentire sui due fronti che rischiano di aprire la strada al conflitto: le sanzioni e la cyberwar.
Sulle sanzioni le decisioni stanno per essere prese in queste ore, con le prime indicazioni provenienti dall’Europa circa manovre bancarie, inaccessibilità di accesso al credito e blocco del progetto North Stream 2. I problemi in tema di cyberwar, invece, stanno facendo tremare le istituzioni ucraine e gli esperti di strategia militare li individuano come possibile elemento preparatorio ad un attacco via terra.
Ucraina, attacco cyber in corso
Da alcune ore l’Ucraina denuncia l’attacco in corso, additando ovviamente la Russia come responsabile dell’affondo. In questo momento sarebbero irraggiungibili molti siti governativi, tra i quali quelli del Ministero della Salute, degli Esteri e del Parlamento. L’obiettivo sarebbe quello di creare una frattura tra Governo e popolazione, creando confusione e minando le convinzioni del patriottismo. Da giorni a essere sotto attacco sono anche gli istituti bancari, ma dal Governo sono giunge rassicurazioni circa la tutela dei dati personali dei cittadini: gli attacchi sono orientati a fermare i servizi ed il raggiungimento delle informazioni, ma i dati sono al sicuro.
Aggiunge il Corriere della Sera:
Un ministro ha detto all’agenzia di stampa Interfax che i servizi per diverse istituzioni ucraine, inclusi i ministeri della salute, della sicurezza e degli esteri, sono stati sospesi in un cosiddetto attacco DDOS (Distributed Denial of Service, Interruzione distribuita del servizio) che consiste nel tempestare di richieste un sito, fino a metterlo ko e renderlo irraggiungibile.
L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, nel frattempo, avrebbe consigliato particolare cautela anche alle aziende italiane con sedi in Ucraina: il rischio è che i sistemi italiani possano entrare nel mirino della cyberwar come ponte verso i server ucraini, dunque occorre agire per evitare di prestare il fianco ad eventuali tentativi di violazione.