Da tempo studiosi e scienziati continuano a lanciare l’allarme circa possibili disturbi all’apparato uditivo causati dall’abuso di decibel nelle cuffiette dei multimedia player. Al coro si unisce anche un nuovo studio commissionato dall’Unione Europea, i cui proclami invitano a non sottovalutare il problema: solo in Europa sarebbero circa 10 milioni gli individui a rischio di disfunzioni uditive permanenti. I più a rischio, come spesso menzionato, bambini ed adolescenti.
Lo studio , condotto dalla Commissione Scientifica sui rischi sanitari emergenti o recentemente identificati ( SCENIHR ) parla chiaro: ascoltare musica a volume elevato per un tempo di un’ora al giorno, in un periodo di cinque anni può portare a danni permanenti dell’apparato uditivo. I dati vedono accrescere sempre più il numero di dispositivi portatili venduti in tutto il mondo. In Europa i possessori di un lettore mp3 sono in un numero compreso tra i 50 ed i 100 milioni: tra di essi i giovani occupano una considerevole fascia di utenza, ammaliati dalla tecnologia.
Nonostante si tratti dell’ennesimo avvertimento, le parole degli scienziati sembrano cadere nel vuoto: “È preoccupante notare come siano proprio i giovani, utilizzatori abituali di dispositivi musicali portatili e cellulari, a continuare a tenere il volume alto, ignorando la concreta possibilità di causare danni irrevocabili all’udito” – commenta Meglena Kuneva, Commissario europeo per le politiche dei consumatori.
In materia esistono già disposizioni dettate dalle normative UE che impongono nei 100 decibel il limite massimo di rumore dei player portatili, ma a quanto pare non basta: stando ai nuovi studi, un utilizzo costante del dispositivo, seppur effettuato al di sotto della soglia massima stabilita, può comunque portare alla sordità o a disturbi incurabili. Sotto accusa sono comunque non solo lettori musicali e telefonini , ma anche tutti gli ambienti eccessivamente rumorosi, come ad esempio le discoteche. Secondo gli esperti, l’azione combinata discoteca+cuffie sarebbe un mix micidiale per le orecchie.
Negli ultimi tempi la questione è stata sollevata in diversi paesi, ed in molti sono corsi ai ripari, cercando di trovare accordi con alcune case produttrici , sensibilizzando gli utenti con campagne informative . Ora ci si aspetta un provvedimento da parte dell’UE: potrebbe varare nuove risorse tecnologiche che consentano di diminuire i rischi o, ipotesi più probabile, potrebbe abbassare nuovamente il livello massimo di decibel consentiti. Ulteriori dettagli si avranno agli inizi del 2009, periodo in cui sarà fissata una conferenza indetta dalla Commissione UE per discutere dell’argomento con gli Stati membri, i rappresentanti dell’industria, nonché i consumatori.
Vincenzo Gentile