Bruxelles – La situazione incredibilmente paradossale dei rapporti internazionali creata dal sistema di intercettazione globale Echelon verrà affrontata a partire da oggi in un meeting al Parlamento europeo a cui seguirà un altro incontro internazionale il 3 aprile. Marce forzate, dunque, per capire come reagire al fatto che le comunicazioni in Europa sono controllate dagli Stati Uniti e dai suoi alleati paesi anglofoni, tra cui un membro fondatore della UE, la Gran Bretagna.
Il paradosso maggiore da sciogliere sta nella reiterata negazione da parte degli Stati Uniti e degli altri persino dell’esistenza di Echelon, la cui attività è invece oggetto di studi piuttosto approfonditi che in sede comunitaria ma anche nei singoli paesi membri della UE si stanno portando avanti.
Il timore è che anche questa serie di incontri possano concludersi in un nulla di fatto visto l’atteggiamento morbido dal quale la UE non è ancora riuscita a tirarsi fuori. Un atteggiamento largamente contestato dalla Francia, il paese europeo che fino a questo momento ha reagito con maggiore vigore ad Echelon con inchieste “in solitaria” presentate alla UE senza, finora, risultati importanti. Inchieste poi riprese anche in Germania e in Olanda .
In questo round di incontri gli europei dovranno iniziare a lavorare su alcune ipotesi, come quella di introdurre più estesi ed elevati livelli di cifratura nelle comunicazioni ufficiali e non. Ma si parlerà di un contesto ampio, visto il titolo degli incontri: “Legal Affairs, Human Rights and Privacy”.
Da segnalare che a parlare in queste ore saranno alcuni dei più importanti esponenti delle associazioni e dei gruppi che si battono per i diritti civili e digitali e per il rispetto della privacy. Non mancherà l’intervento del giornalista britannico a cui si deve il primo esplosivo rapporto sull’esistenza di Echelon, Duncan Campbell.