Non molla l’osso, la Commissione Europea, sulla questione delle tariffe di terminazione applicate nel mercato TLC italiano. Viviane Reding, commissario europeo per la società delle informazione e i media, non fa sconti agli operatori del Belpaese e tantomeno all’ Authority delle Comunicazioni :
“Sono ancora molto, troppo elevate e non sono in linea con le buone pratiche europee” ha dichiarato con molta franchezza il commissario, riferendosi alle tariffe di terminazione fissate dai gestori di telefonia fissa e mobile. I tagli definiti dall’Autorità italiana – che ha stabilito entro il 2011 una riduzione pari a circa il 35% – non rappresentano, secondo Reding, una misura sufficiente: “Le misure prese da Agcom non sono in linea con quanto accade in Europa, soprattutto se si considera che in Italia si registra un tasso di penetrazione sul fronte della telefonia mobile del 148%. Ciò significa un telefonino e mezzo a persona”.
L’approccio assunto dal regolatore italiano sulle tariffe di terminazione mobile è deludente, secondo il Commissario, soprattutto in virtù del fatto che l’Autorità presieduta da Corrado Calabrò, lo scorso anno, ha esercitato la presidenza di turno del Gruppo dei regolatori europei. Oggi, ha dichiarato Reding, l’Authority cerca “di mettere davanti al fatto compiuto la Commissione, attraverso un approccio meno ambizioso, che protegge gli interessi dei propri operatori mobili nazionali a danno della concorrenza in Europa, ma soprattutto dei consumatori italiani. Già oggi – sottolinea il commissario – le tariffe di terminazione mobile in Italia sono fra le più alte d’Europa, e la situazione resterà invariata con queste proposte”…
“Nel Trattato comunitario c’è un principio importante – ha ricordato la Reding – che si applica a tutte le istituzioni europee e a tutte le autorità nazionali: il dovere di cooperazione leale. Io sono sempre pronta a cooperare lealmente con le Autorità nazionali, ma mi attendo anche che queste ultime facciano lo stesso con me, specialmente quando hanno una chiara conoscenza dei piani della Commissione. Mi aspetto perciò dall’Agcom che cambi il suo approccio e che modifichi il proprio percorso di riduzione delle tariffe in linea con le metodologie di formazione dei costi e con il timing raccomandato dalla Commissione”.
Dal canto suo, l’Authority TLC cerca di difendersi, definendo “consistente” il taglio delle tariffe di terminazione già definito: “Le raccomandazioni UE non ci hanno del tutto convinto”, ha dichiarato al Corriere delle Comunicazioni Stefano Mannoni, commissario Agcom, che ha aggiunto: “Siamo convinti che una riduzione drastica delle terminazioni, che viene calcolata all’ingrosso, non si sarebbe necessariamente ribaltata su una corrispondente riduzione di quelle al dettaglio”.
Il taglio delle tariffe, più che consistente è stato definito addirittura “spropositato” da Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 Italia , l’operatore che ha sempre beneficiato di tariffe più elevate in quanto matricola del mercato, a cui Mannoni ha risposto: “Non è corretto prendersela con il regolatore se il mercato riserva delusioni rispetto alle aspettative. Le regole c’entrano poco con il rischio di impresa”. Mannoni ha inoltre risposto alla richiesta di Fastweb, che auspicherebbe l’unificazione delle tariffe di terminazione fissa e mobile:”Sono mercati tradizionalmente diversi. Oggi è impensabile parificarli, domani vedremo”.