UE: ACTA attenta alla privacy

UE: ACTA attenta alla privacy

I recenti pareri in materia di Internet e copyright, dopo essere trapelati online, hanno allarmato i difensori della privacy nel Vecchio Continente. A rischio i dati personali dei netizen
I recenti pareri in materia di Internet e copyright, dopo essere trapelati online, hanno allarmato i difensori della privacy nel Vecchio Continente. A rischio i dati personali dei netizen

Un nuovo, fuggiasco documento ha fatto recentemente il giro del web, caricato in formato PDF su Google Sites . In molti l’hanno reputato attendibile, leggendoci quella che è l’attuale proposta degli Stati Uniti per la stesura definitiva di un particolare capitolo del famigerato Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA): quello in materia di Internet e misure a tutela della proprietà intellettuale.

Un capitolo che non sembra essere particolarmente piaciuto a Peter Hustinx, garante europeo per la protezione dei dati ( EDPS ). In un documento di venti pagine , Hustinx ha espresso la sua opinione riguardo agli accordi segreti in corso tra Europa e Stati Uniti, mettendo innanzitutto l’accento su una possibile minaccia per le disposizioni comunitarie a tutela dei dati personali dei cittadini .

“La proprietà intellettuale è una questione importante per la società – ha scritto il garante – e deve essere protetta. Ma non mettendola al di sopra dei diritti fondamentali dei cittadini alla privacy e alla protezione dei loro dati personali”. Con riferimento alle predisposizioni del capitolo di ACTA che vorrebbero fare dei provider della Rete una sorta di squadra di vigilantes , obbligati a monitorare le attività illecite dei loro utenti.

Hustinx ha mostrato una certa dose di irritazione per non essere stato consultato dalle autorità dell’Unione Europea , mentre venivano passate al vaglio una serie di regole significativamente lesive dei diritti dei cittadini. A partire da quelle legate all’adozione della cosiddetta pratica dei tre colpi , delle disconnessioni forzose dalla Rete.

Le disconnessioni comporterebbero, secondo il garante europeo , una grave invasione nella sfera privata dei netizen , abbracciando una vasta gamma di attività perfettamente lecite. Numerosi adolescenti verrebbero coinvolti in pratiche di sorveglianza condotte da enti privati e non da autorità giudiziarie. E questo non sarebbe ammissibile, soprattutto in un contesto come quello attuale, dove gran parte della vita civile di un individuo si snoda online.

Hustinx è poi passato ad analizzare il problema legato alla trasparenza di ACTA , negoziato in gran segreto dagli stati coinvolti e conosciuto nei suoi dettagli solo attraverso fughe di informazioni come quella recente. “Incoraggio fortemente i commissari europei a stabilire un dialogo pubblico e trasparente su ACTA – questa la richiesta del garante – possibilmente tramite consultazioni e dibattiti pubblici, che aiuterebbero a capire quanto le misure adottate siano compatibili con le leggi europee sulla privacy”.

Nel frattempo, numerose organizzazioni – come Electronic Frontier Foundation , European Digital Rights e ScambioEtico – hanno unito i propri sforzi per pubblicare un pugno di preziose FAQ relative ad ACTA . Tra i temi affrontati, quello relativo al regime notice and takedown , alle misure penali introdotte nonché al rapporto del trattato con i fondamentali diritti umani.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
23 feb 2010
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