È arrivato il momento di dire addio al Roaming telefonico . Chi viaggia in Europa, da oggi non dovrà più pagare sovraprezzi, potendo usufruire del principio del “roaming like at home”. A stabilirlo è stato il Parlamento Europeo con un nuovo regolamento accompagnato da una serie di raccomandazioni del Berec. Il Body of European Regulators for Electronic Communications da aprile 2016 ha vigilato nella fase di transizione affinché gli operatori telefonici iniziassero ad adeguarsi. Oggi questa fase è terminata, e si può finalmente parlare di roaming zero.
Il periodo che ha preceduto l’avvento è stato caratterizzato da incomprensioni iniziali, la necessità di proroghe e, nel caso italiano, l’ intervento dell’AGCOM (che ha dovuto in alcuni casi multare gli operatori per comportamenti scorretti). Superata l’impasse, le meccaniche tariffarie sono state da oggi adeguate. Chi tenterà di telefonare fuori dai confini nazionali non assisterà a nessuna applicazione automatica di tariffe internazionali (a meno che non si sia esplicitamente espressa una preferenza verso pacchetti specifici proposti dagli operatori) potendo usufruire della sua tariffa nazionale . Ciò funziona quando ci si reca fisicamente in uno dei 28 Paesi dell’UE (compresi i Paesi dello spazio economico europeo Islanda, Liechtenstein e Norvegia; sono esclusi invece Svizzera, Andorra e il principato di Monaco) ma non quando si telefona all’estero. In quest’ultimo caso vengono normalmente applicate le tariffe internazionali come è avvenuto fino ad oggi.
A rassicurare gli operatori è la cosiddetta fair use policy , delle regole inserite per evitare abusi. L’applicazione del roaming zero avviene infatti solo nel caso in cui si trascorra all’estero un numero di giorni annui inferiore rispetto a quanto si trascorre nel proprio Paese di residenza . In caso contrario il sovrapprezzo applicabile potrà essere di 3,2 centesimi per minuto per le chiamate, 1 centesimo per gli SMS. Per quanto concerne invece i GB per il traffico dati, il sovrapprezzo massimo è attualmente di 7,7 euro per 1 GB (destinato a scendere a 6 euro dall’1 gennaio 2018 e poi 4,5 euro dall’1 gennaio 2019). In tutti i casi al netto delle tasse. Rimane l’incognita delle misure che i singoli operatori adotteranno per verificare il tempo trascorso all’estero da parte dei loro utenti. Vodafone e Wind hanno già fatto sapere che tra queste misure rientra l’esclusione dell’utilizzo di eventuali GB offerti a titolo promozionale (e già si intravedono nuove offerte commerciali volte a rafforzare queste limitazioni).
L’utente finale ha già ricevuto in questi giorni un SMS informativo da parte del proprio operatore circa la novità e il modo corretto per usufruirne. Ma una comunicazione utilizzando lo stesso mezzo dovrà essere offerta ogniqualvolta si passerà la frontiera. Nell’ultimo anno si è assistito ad un aumento dei pacchetti roaming free dal 22 al 33 per cento secondo un rapporto di Telecompaper. Da oggi l’esigenza di ricorrere a “pacchetti speciali” dovrebbe essere superflua.
Mirko Zago