Dopo l’ affaire del browser che ha coinvolto Microsoft, le mire dell’antitrust europeo si spostano su un altro colosso dell’industria informatica, ovvero IBM. A trascinare l’azienda davanti alla UE, l’accusa di comportamento scorretto relativo al mercato mainframe effettuata da T3 Technologies, compagnia di ben più modeste dimensioni che opera nello stesso settore.
Stando a quanto dichiarato da T3 , che realizza piattaforme hardware compatibili con il software realizzato da IBM, i problemi sarebbero iniziati quando IBM ha deciso di blindare il proprio sistema, non concedendo all’azienda le licenze per l’utilizzo del proprio software. Come ripercussione, le vendite di T3 avrebbero subito un brusco stop già nel 2006.
Questo, secondo il pensiero dell’azienda, costituirebbe una violazione delle norme antitrust, poiché in questo modo IBM avrebbe fatto piazza pulita non solo di T3, ma anche di altre aziende concorrenti: “per chi fosse intenzionato ad acquistare un mainframe, attualmente c’è una sola azienda a cui potersi rivolgere, ovvero IBM” ha dichiarato Steven Friedman, presidente dell’azienda.
Le nuove accuse fatte davanti ai commissari europei seguono quelle fatte dall’azienda in sua difesa in un procedimento analogo intentato, questa volta in un tribunale statunitense, da IBM contro T3 per una presunta violazione di brevetti.