L’autorità antitrust UE ha deciso di non portare avanti le indagini nei confronti di Apple, che nel frattempo avrebbe modificato i propri comportamenti andando incontro alle richieste del regolatore.
Al centro vi era l’ imposizione di condizioni eccessivamente restrittive sugli strumenti di programmazione adottabili dagli sviluppatori (in particolare per il bando di Adobe Flash da iPhone), su cui anche la Federal Trade Commission (FTC) statunitense aveva aperto un fascicolo, e le limitazioni di garanzia imposte agli utenti . Ma le ultime modifiche in materia di licensing da parte di Cupertino sembrano accontentare Bruxelles.
Per quanto riguarda la garanzia limitata, infatti, Apple sembrava decisa a non riconoscere riparazioni entro i termini del contratto se effettuate al di fuori del Paese dove il dispositivo era stato acquistato: limitando, di fatto, la libera circolazione di merci che dovrebbe vigere all’interno dell’UE. Adesso,invece, è arrivato da Cupertino il cambio di rotta secondo cui le garanzie valgono anche fuori dai confini nazionali in cui sono state concesse se si rimane comunque in territorio EEA (i 27 dell’UE più Islanda, Liechtenstein e Norvegia).
Allo stesso modo Apple ha riconosciuto nelle nuove linee guida maggiori libertà per quanto riguarda gli strumenti di sviluppo adottabili dai programmatori terzi, riaprendo le porte, per esempio, a Adobe Packager per iPhone: permettendo alla Commissione Europea di smontare il caso, così come aveva già deciso di fare anche FTC.
Claudio Tamburrino