Il Parlamento europeo ha votato a favore del taglio del 30 per cento dei costi di realizzazione della banda larga e di altre misure legate all’utilizzo della tecnologia in auto e per aiutare gli anziani.
Si tratta di programmi che rientrano nella cosiddetta Agenda Digitale Europea, che ha l’obiettivo di portare Internet a una velocità di almeno 30 Mbps a tutti i cittadini e le aziende europee entro il 2020 e connessioni sopra i 100 Mbps ad almeno il 50 per cento delle famiglie.
Per ciò che riguarda le infrastrutture il commissario UE all’agenda digitale Neelie Kroes ha rilevato come “l’attuale roll out delle reti di comunicazione ad alta velocità è costoso e scomodo”, perciò ha promosso una nuova disposizione che contribuirà ad evitare la duplicazione delle infrastrutture per la banda larga e ne consentirà il coordinamento con gli altri lavori di ingegneria civile, che darà il via a procedure più semplici e trasparenti per ottenere i permessi e alla dotazione di nuove infrastrutture per i vecchi edifici.
Secondo i calcoli dell’istituzione europea ciò comporterà un risparmio del 30 per cento sui costi della messa in opera della banda larga (40-60 miliardi di euro) grazie alla riduzione degli scavi e alla semplificazione delle procedure burocratiche necessarie: a tal proposito si prevede la concessione dei permessi in maniera trasparente e completa entro 4 mesi, salvo diversa indicazione della legislazione nazionale.
La seconda proposta approvata dal Strasburgo riguarda invece l’inclusione del dispositivo eCall all’interno di ogni autoveicolo per avviare una chiamata ai numeri di emergenza in caso di incidente.
Nella stessa giornata il Parlamento europeo ha approvato due programmi di ricerca relativi rispettivamente alla nanoelettronica (1,185 miliardi di euro) e alle sfide e le opportunità di una popolazione che invecchia attraverso nuovi prodotti e servizi basati sulle nuove tecnologie (175 milioni di euro).
“Le misure odierne – ha commentato Kroes – sono un altro passo in avanti per un Internet migliore e migliori innovazioni digitali di cui fare uso nella vita quotidiana da parte dei cittadini europei”.
Claudio Tamburrino