A meno di due settimane dalla decisione da parte della Commissione Europea di ritirare il proprio piano di transizione sulle tariffe della telefonia mobile da applicare all’estero, nell’area UE, nonostante la secca conferma del portavoce Alexander Winterstein sull’annullamento di dette tariffe a partire da giugno 2017, sembra che sia stata trovata la quadra. La Commissione ha presentato un documento contenente nuove proposte che dovrebbero consentire senza problemi il raggiungimento dell’obiettivo . Il nuovo approccio propone infatti alcune soluzioni per proteggere gli operatori telefonici da eventuali abusi da parte degli utenti .
Alla base del nuovo meccanismo c’è il principio della residenza e/o dei legami stabili dei cittadini europei all’interno degli stati membri. “Il Parlamento e il Consiglio hanno concordato sulla nostra proposta di porre fine alle tariffe di roaming imposte a chi viaggia nell’UE”, ha dichiarato Andrus Ansip, aggiungendo che la Commissione deve “garantire prezzi bassi per gli utenti, in tutta Europa, così che si possa fare pieno uso dei nuovi servizi mobili”.
Lo stop delle tariffe di roaming è stato anche confermato da Günther H. Oettinger, Commissario per l’economia e la società digitali, il quale ha dichiarato che “Il progetto presentato oggi garantisce l’abolizione delle tariffe di roaming a partire dal 15 giugno 2017 per tutti coloro che viaggiano occasionalmente nell’UE”.
Le nuove norme, se recepite, consentiranno a tutti i viaggiatori in possesso di una SIM dello stato membro in cui risiedono, o nel quale hanno legami stabili, di impiegare il proprio smartphone in qualunque altro paese dell’UE, come da casa propria. Nei “legami stabili” rientrano i pendolari, i residenti all’estero che tornano spesso nel proprio paese d’origine e gli studenti Erasmus. La proposta definitiva verrà adottata entro il 15 dicembre 2016 , previo nulla osta del BEREC (organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche), degli Stati membri e di tutte le parti interessate.
Gli operatori potranno controllare i modelli di impiego, al fine di evitare abusi nel ricorso al meccanismo del roaming nelle tariffe nazionali, ovvero del Roam Like At Home (RLAH), “parla ovunque come a casa”, individuano comportamenti anomali quali l’inconsistenza del traffico nazionale rispetto a quello in roaming, lunghi periodi di inattività di una SIM associata a un uso esclusivo o preponderante in roaming, o ancora la presenza di abbonamenti e usi sequenziali in roaming di più schede SIM da parte dello stesso cliente. In tutti questi casi, l’operatore potrà avvisare l’utente e, laddove sussistano le condizione, applicare un sovrapprezzo massimo di 0,04 euro al minuto per le chiamate, 0,01 euro ad SMS e 0,0085 euro a megabyte di traffico Internet consumato, secondo i limiti contenuti nella nuova proposta.
Altra misura di salvaguardia per gli operatori, prevista nel nuovo documento presentato dalla Commissione, riguarda gli aumenti delle tariffe in un dato mercato o altri effetti negativi per i propri clienti nazionali. In questi casi, gli operatori potranno svincolarsi dal sistema RLAH. Se previsto dalle autorità nazionali di regolamentazione, potranno inoltre applicare temporaneamente gli stessi piccoli sovrapprezzi. Gli operatori sono però tenuti a dimostrare che il sistema RLAH metta a rischio il loro modello di tariffazione nazionale.
Thomas Zaffino