Anche i membri del Parlamento Europeo non hanno avuto dubbi: il caricatore per i gadget elettronici che affollano la vita quotidiana dei cittadini deve essere unico e interoperabile, per legge.
L’approvazione da parte degli eurodeputati del progetto della direttiva europea che armonizzerà il settore delle apparecchiature radio secondo nuovi requisiti di sicurezza rispetto alle interferenze, ma anche rispetto alla salute degli utenti, contiene una disposizione che prevede di fissare per legge uno standard al quale dovranno aderire tutti i caricabatterie di determinate apparecchiature. Nello specifico, si ricorda nel comunicato stampa , saranno investiti dalla direttiva in fase di discussione i telefoni cellulari: l’obiettivo è “semplificarne l’uso e ridurre inutili sprechi e costi”.
Il caricatore universale, secondo la relatrice della proposta Barbara Weiler, “accomuna sia gli interessi dei consumatori sia dell’ambiente. Il caricabatterie comune metterà fine al caos e ridurrà le 51mila tonnellate annue di rifiuti elettronici”. Un unico caricatore per tutti i gadget, secondo gli autori dell’emendamento che introduce la disposizione nella proposta di direttiva, permetterà anche di contenere gli sprechi: oltre 300 milioni di euro all’anno vengono letteralmente “buttati via” per i caricatori.
Se l’Europa ha già conseguito buoni risultati rispetto all’interoperabilità dei caricatori, individuando nello standard micro-USB una soluzione su cui molti operatori di settore hanno deciso di convergere, ancora non esiste un vincolo normativo che imponga all’industria di adeguarsi: ne è un esempio la scelta di Apple, che offre a pagamento un adattatore micro-USB per il connettore Lightning, interfaccia scelta da Cupertino per la sua efficienza. Se anche il Consiglio garantirà l’approvazione alla proposta di direttiva, però, gli stati membri avranno due anni per aggiornare i rispettivi quadri normativi e all’industria sarà concesso un ulteriore anno per adeguarsi.
Gaia Bottà