Secondo un documento preparatorio riservato ma trapelato e pubblicato dall’associazione francese che si batte per i diritti dei netizen La Quadrature du Net , la Presidenza lettone del Consiglio dell’Unione Europea avrebbe ammorbidito diverse posizioni legate alla riforme da adottare sul fronte digitale, in particolare smorzando le istanze a favore del libero accesso senza discriminazioni alla Rete, come già aveva fatto limitando la portata (e dilatando la tempistica) della riforma legata al roaming.
Il semestre lettone si era aperto all’insegna del compromesso : nella prima versione delle trattative a prevalere erano stati i rinvii, a partire proprio da quelli per la tariffa unica per il roaming europeo.
In seguito erano arrivate le conferme circa l’avanzamento dei lavori legati alla strategia per il Mercato unico digitale. Ora, tuttavia, sembra essere giunto il tempo delle smentite: almeno relativamente ad uno degli argomenti che era stato finora considerato obiettivo delle istituzioni, cioè la definizione e l’istituzione dei principi della net neutrality.
In particolare nel documento di lavoro trapelato, che costituisce solo una proposta della Presidenza per il prossimo Consiglio , sembrano ora essere stati rimossi tutti i riferimenti alla neutralità della rete , a partire da quelli compresi all’Articolo uno dell’Allegato II della bozza per il pacchetto legislativo Connected Continent, relativo agli obiettivi ed agli scopi dell’intervento.
A sparire completamente dalla bozza di documento anche la definizione di net neutrality contenuta all’articolo 2 ed il riferimento al “rispetto dei principi della neutralità della rete” dalla definizione di “Internet Access service”.
L’attacco alla neutralità della rete, secondo alcuni osservatori , è conseguente alla priorità riservata al romaing : con il Parlamento europeo occupato a difendere il passaggio delle regolamentazioni sulle tariffe, l’idea è che passerà sotto banco l’abbandono delle posizioni a tutela della net neutrality che – insieme al romaing zero – non è vista di buon occhio dalle telco. Per esempio, il dibattito è particolarmente in fermento sui cosiddetti servizi zero rating cioè quelli offerti in modalità gratuita anche in termini di consumo di traffico di rete, senza cioè gravare sul piano tariffario stipulato.
Claudio Tamburrino