La privacy è un diritto inviolabile? Dipende. L’Unione Europea potrebbe non essere d’accordo. Torna, infatti, alla ribalta il controverso piano per scansionare i messaggi, compresi quelli crittografati, su piattaforme come WhatsApp, alla ricerca di materiale pedopornografico (CSAM). Una proposta che era già stata avanzata a maggio 2022, scatenando un vespaio di polemiche.
L’UE rilancia la proposta di scansionare le chat
All’inizio si parlava di analizzare tutti i messaggi, compresi testi e audio. Un’idea che ha fatto inorridire i paladini della privacy, preoccupati per una potenziale invasione nella vita privata delle persone e per i possibili abusi. In risposta alle critiche, l’UE ha rivisto la proposta a giugno 2024, limitandola a foto, video e URL. Ma c’era un cavillo: gli utenti avrebbero dovuto acconsentire alla scansione dei loro upload prima della crittografia, con il rischio di indebolire l’efficacia di quest’ultima.
L’ultimo colpo di scena è arrivato a settembre 2024, quando è trapelata l’ennesima versione del progetto. Stavolta si dava ai fornitori di servizi di comunicazione (CSP) la possibilità di usare l’intelligenza artificiale per identificare i contenuti potenzialmente dannosi. Ma l’obbligo legale di scansionare tutte le chat degli utenti e segnalare le attività sospette rimaneva.
Il voto decisivo si avvicina, ma i dubbi restano
Ora la palla passa al Consiglio dell’UE, che ha rimesso la proposta nell’agenda di discussione e fissato il voto per oggi, 6 dicembre. Un voto già rimandato a ottobre per mancanza di consenso tra gli Stati membri. Ma secondo l’attivista per i diritti digitali Patrick Beyer del Partito Pirata tedesco, un Paese critico potrebbe presto unirsi alla lista dei sostenitori, facendo pendere la bilancia a favore del sì.
🇬🇧🚨Will the EU's #ChatControl attack on privacy and security be adopted in tomorrow's COREPER vote? +++ Unconfirmed rumours claim one critical government has carved in +++ Will Finland🇫🇮 respect its Parliament's vote to oppose? +++ Check your government's position now! pic.twitter.com/xbjoZX2wGi
— Patrick Breyer #JoinMastodon (@echo_pbreyer) December 5, 2024
Certo, la maggioranza dei Paesi UE, Francia compresa (che prima si opponeva), ora pare appoggiare il piano rivisto. Ma restano diversi interrogativi a cui rispondere. Come verrà implementato il consenso degli utenti? Avranno la possibilità di rifiutare? L’UE dovrà soppesare attentamente queste preoccupazioni e assicurarsi che qualsiasi soluzione adottata sia efficace, rispettosa della privacy degli utenti e trasparente nel suo funzionamento. Altrimenti, il rischio è di aprire le porte a un vero e proprio Grande Fratello digitale.