A rivelarlo è una recente ricerca condotta dall’istituto statistico comunitario Eurostat: il 24 per cento dei cittadini europei non ha mai avuto accesso alla rete Internet . Praticamente più di 100 milioni di persone tra i 16 e i 74 anni nei 27 stati membri dell’Unione Europea.
Certamente un dato positivo se si guardano i risultati dell’anno 2006, quando il 42 per cento degli abitanti del Vecchio Continente non aveva mai navigato online. I risultati non sono comunque piaciuti ai responsabili dell’Agenda Digitale, che vorrebbero ottenere un ulteriore decrescita – fino al 15 per cento – entro l’anno 2015.
Tra i paesi meno connessi, Romania (54 per cento), Grecia (46 per cento) e Portogallo (41 per cento). In Italia , il numero di cittadini non affatto avvezzi alle navigazioni web è sceso dal 59 per cento nel 2006 all’attuale 39 per cento . Una situazione decisamente peggiore rispetto ai paesi del Nord Europa e il blocco Francia-Germania-Regno Unito.
Male anche l’attuale livello di penetrazione delle connessioni in banda larga. In Italia, al 52 per cento del totale delle abitazioni . La media europea – sempre a 27 paesi – è del 68 per cento, che sale a 73 se si considerano tutte le tipologie di accesso alle infrastrutture di Rete.
Sempre secondo Eurostat, il 27 per cento dei netizen italiani ha sfruttato Internet per fare acquisti negli ultimi 12 mesi . La media dei paesi europei si è assestata sul 58 per cento. Stando alle ultime rilevazioni Istat, il 42,5 per cento dei giovani italiani controlla con insistenza la propria casella di posta elettronica o l’account su Facebook.
Alle imprese italiane non sembra neanche piacere la nuova burocrazia digitale: il Belpaese ha infatti fatto registrare il risultato peggiore – 39 per cento contro una media europea del 69 per cento – per quanto concerne l’utilizzo del web per comunicare con la pubblica amministrazione.
Mauro Vecchio