La presidenza lettone del Consiglio Europeo ha ottenuto il mandato per condurre le negoziazioni con il Parlamento Europeo sulle nuove regole per tagliare le tariffe del roaming e garantire l’accesso libero ad Internt, in base ad un pacchetto normativo approvato in questi giorni e chiamato Connected Continent .
D’altronde il recente rinvio della tariffa unica per il roaming europeo ha rappresentato un duro colpo al progetto di mercato europeo unico delle telecomunicazioni lungamente dibattuto soprattutto sotto l’ala dell’ex commissario europeo per l’agenda digitale Neelie Kroes.
Il Consiglio vorrebbe ora riprovarci, con un diverso sistema di tariffazione per perseguire il medesimo scopo di rendere meno costoso l’utilizzo del proprio dispositivo mobile in viaggio per l’Europa: in pratica, a parte alcune eccezioni l’idea è quella di permettere agli utenti di navigare, chiamare ed inviare sms alla stessa tariffa che gli viene applicata nel mercato domestico fino ad una certa soglia. Oltre a questa, poi, la tariffa aggiuntiva dovrà essere inferiore a quella attualmente applicata e mai superiore alla quota di roaming pagata dall’operatore per l’acquisto della connessione all’ingrosso in un altro Stato Membro. Ulteriori limitazioni alle tariffe imponibili ai consumatori europei riguardano le chiamate ricevute, il cui costo dovrà essere commisurato alla media delle tariffe massime disposte in tutta l’UE.
Accanto a questo progetto, l’Europa vorrebbe darsi una normativa consistente per quanto concerne la neutralità della Rete , in modo tale che gli Internet Service Provider non facciano discriminazioni per il tipo di dati trattati e gli utenti abbiamo libertà di accesso e distribuzione online dei contenuti di loro scelta: per questo punto l’idea è ora quella di regole leggere a partire proprio dal principio di non discriminazione del trattamento del traffico su internet, stabilendo norme comuni per la sua gestione ed evitandone la congestione. Il nuovo testo su cui sta lavorando l’UE prevede, tuttavia, anche la possibilità di offrire connessioni per servizi speciali che necessitano di uno specifico livello di qualità, a condizione però che gli operatori garantiscano anche la qualità dei servizi di accesso a internet .
Un approccio che sembra discostarsi soprattutto rispetto alle nuove regole vigenti negli Usa, a seguito del voto della settimana scorsa della FCC.
I termini del regolamento in materia dovranno in ogni caso essere approvati sia dal Consiglio che dal Parlamento europeo.
Se – in generale – il piano è sempre lo stesso, la tempistica della rivoluzione auspicata da anni slitta ancora , la linea temporale di riferimento, prima stabilita al prossimo dicembre, è ora metà 2018, e soprattutto l’approccio sembra molto più morbido.
Dovranno inoltre essere sentite anche le parti e gli operato coinvolti, che non si tirano indietro e si inseriscono nel dibattito invocando la collaborazione: Tim Höttges di Deutsche Telekom si è espresso sulle nuove proposte sulla net neutrality, dicendosi in particolare soddisfatto dell’ipotesi che permetterebbe agli operatori TLC di dare priorità a determinati servizi essenziali come l’assistenza sanitaria.
Sulla stessa linea c’è anche Steven Tas, presidente di Etno: “Cerchiamo di non legare le mani di un intero settore con regole di neutralità dalle maglie strette. Bisogna fare in modo che gli utenti e le imprese possano beneficiare di regole volte all’innovazione e a un aumento degli investimenti”.
Accordo sembra esserci rispetto alle nuove proposte anche da Fatima Barros, Presidente per il 2015 di BERECE, l’organismo UE che riunisce i regolatore delle tlc dei 28 Stati Membri: secondo quanto afferma l’eliminazione del roaming (come il BEREC ha sempre detto ) andrebbe ad agevolare la minoranza di chi viaggia a discapito dei non viaggiatori, mentre la soluzione proposta che prevede un sovraccosto limitato appare una soluzione equa.
Claudio Tamburrino