Cinque anni di libertà vigilata , poi la promessa di mantenere la porta aperta la concorrenza. Così Microsoft uscirà, se tutto andrà come previsto, dalla spirale che l’ ha condotta a scontrarsi a più riprese con gli organi antitrust europei: in una conferenza stampa il Commissario Neelie Kroes ha espresso soddisfazione per le modifiche effettuate dall’azienda di Redmond all’ormai famoso ballot screen che, a partire dal 22 ottobre, consentirà a chiunque di selezionare il proprio browser preferito e renderlo predefinito sul sistema. Con modalità che vanno oltre quelle fin qui prospettate.
A partire dalla data di lancio di Windows 7, infatti, Microsoft si è impegnata a mettere a disposizione un apposito aggiornamento tramite Windows Update per le ultime tre versioni del suo sistema operativo (non dunque solo per la più recente): un pacchetto destinato a XP, Vista e Seven modificherà la pagina di avvio della prima sessione di Internet Explorer lanciata sul computer. Verrà presentata in questo modo una lista di una serie di browser su cui reperire informazioni o di cui avviare l’installazione, eventualmente disabilitando o lasciandolo coesistere con quello prodotto a Redmond.
In questo modo, viene scongiurata l’eventualità di uno slittamento nei tempi di rilascio di Seven ai consumatori: le procedure tecniche e logistiche per “riportare in fabbrica” il sistema operativo, già stampato in migliaia di copie e probabilmente già in viaggio verso rivendite retail e all’ingrosso, avrebbe richiesto settimane, costringendo Microsoft a rimandare il lancio. Con un aggiornamento postumo si scavalca il problema e si può procedere oltre: in cambio, BigM ha promesso di lasciare inalterata da Seven in avanti la possibilità per gli OEM di selezionare un browser alternativo da installare sulle macchine vendute, come ha già fatto Sony preferendo Chrome e disabilitando completamente IE sui PC che venderà con Windows 7.
La proposta di Microsoft, in ogni caso, non mette la parola fine alla vicenda: sebbene abbia incassato un preliminare consenso da parte della Commissione, che per bocca di Kroes si è detta anzi ottimista riguardo al prosieguo dell’intero procedimento, a partire dal prossimo venerdì 9 ottobre il ballot screen sarà sottoposto al vaglio dei cittadini europei e delle parti interessate. Tra gli altri, Opera Software e Mozilla interverranno senz’altro per dire la loro: la prima, tramite il suo CTO Håkon Wium Lie, ha già chiarito che, sebbene approvi l’idea di un ballot screen, “occorre valutare come questo ballot screen viene implementato: stiamo già studiando l’annuncio della Commissione Europea e forniremo i nostri commenti in seguito”.
Nel corso della conversazione coi giornalisti, Kroes ha comunque ribadito l’importanza di questo annuncio in chiave competitiva : “La scelta è essenziale per consentire ai consumatori di beneficiare degli sviluppi tecnici e delle innovazioni sia nel mercato dei browser web che in quelli collegati, come nel caso delle applicazioni web”. “Senza scelta – ha poi aggiunto – la competizione morirà, e senza competizione morirà anche l’innovazione. Questo caso non riguarda la competizione di oggi, riguarda la competizione e l’innovazione di domani”.
In conclusione, “La visione preliminare della Commissione è che gli impegni di Microsoft dovrebbero arginare le nostre preoccupazioni in materia di concorrenza” ha detto il Commissario ai giornalisti durante la conferenza stampa. Apprezzato da Kroes anche l’impegno più ampio in tema di interoperabilità software assunto da Redmond per tutta la sua offerta di sistema operativi e applicazioni: mancano i dettagli in questo caso, ma sono stati promessi a breve.
Soddisfazione è stata espressa da Microsoft in seguito alla calda ricezione della sua proposta in seno alla Commissione: “Accogliamo l’annuncio di oggi relativo al test formale della nostra proposta relativa alla scelta del browser web in Europa” ha detto il general counsel Brad Smith , aggiungendo che “accogliamo inoltre l’opportunità di andare avanti nel processo riguardante la nostra proposta per promuovere l’interoperabilità con un ampio numero di nostri prodotti”. In conclusione, “Per Microsoft la decisione di oggi è un significativo passo avanti verso la chiusura di un capitolo decennale relativo alle leggi sulla concorrenza in Europa”.
La palla passa ora al pubblico: entro il 9 novembre le parti interessate potranno depositare le proprie osservazioni, e a quel punto la Commissione Europea prenderà una decisione finale. Secondo le regole comunitarie, è possibile che alcune delle modifiche suggerite in questo processo possano entrare nella versione definitiva del giudizio, diventando legalmente vincolanti per Microsoft. È dunque possibile che l’introduzione del ballot screen definitivo possa slittare, magari anche alla fine dell’anno, per consentire di accogliere queste modifiche: quello attivo dal 22 ottobre sarà, in un certo senso, soltanto una beta.
Luca Annunziata