All’attenzione del vicepresidente alla Commissione Europea Neelie Kroes, una lettera firmata da Monique Goyens, attuale direttore generale della European Consumer Organisation (BEUC). Obiettivo della missiva, esprimere tutte le preoccupazioni dei consumatori comunitari in seguito alle indicazioni fornite da Bruxelles nel delicato rapporto tra la preesistente rete telematica in rame e gli impegni per lo sviluppo delle reti NGN in fibra.
“Nella nostra opinione, mantenere alto il prezzo dell’accesso wholesale alle vecchie reti in rame risulta in contrasto con gli interessi dei consumatori”, si legge nella lettera firmata da Goyens. Nel pacchetto di linee guida diramato nella scorsa estate, il Commissario per l’Agenda Digitale aveva sottolineato come gli attuali investimenti per la rete in fibra procedessero “relativamente bene”, anche in paesi dove il prezzo del rame resta alto .
In altre parole, per far fiorire la rete in fibra non sarebbe necessario ridurre i costi alla tecnologia di connettività in rame, una posizione salutata con estremo favore da parte dei vari incumbent nazionali. Diverso il parere dei membri di BEUC: gli stessi incumbent non avrebbero alcuno stimolo o incentivo ad investire nella realizzazione di reti ultra-veloci , un danno evidente per i consumatori del Vecchio Continente.
Per raggiungere appieno gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale, le autorità di Bruxelles dovrebbero regolamentare in maniera efficace il mercato delle telecomunicazioni, evitando residui monopolistici a danno degli operatori alternativi che incontrerebbero maggiori ostacoli nell’accesso alle reti per offrire servizi concorrenziali . BEUC ha così chiamato in causa tutti gli stakeholder per un dibattito davvero efficace in seno all’Europa.
Mauro Vecchio