La Commissione europea starebbe preparando un rapporto nel quale l’ aliquota agevolata offerta dall’Irlanda viene definita aiuto di stato per le aziende che ne hanno beneficiato . Si tratterebbe delle conclusioni di un’indagine formale avviata lo scorso giugno nei confronti di alcuni paesi membri sospettati di aver garantito aiuti di stato ad aziende multinazionali attraverso una tassazione compiacente che permette alle stesse di sfruttare il meccanismo della liberà circolazione dei mezzi garantito dal mercato unico europeo .
In quella sede erano stati esplicitamente riconosciuti come obiettivi dell’investigazione le aliquote agevolate di Lussemburgo, Olanda ed Irlanda, e quelle aziende con più divisioni ed affiliate, tra cui Apple, Starbucks e Fiat, che riescono a sfruttare diversi escamotage fiscali per pagare il meno possibile alle autorità nazionali: le nuove indiscrezioni circa il risultato di tali indagini sembrano ora puntare il dito in particolare contro Dublino e Cupertino. Nei confronti di Apple, peraltro, già diversi Paesi tra cui l’Italia e l’ Australia avevano aperto indagini ad hoc.
Per quanto appaia in realtà un’ipotesi ancora improbabile, per alcuni osservatori il prossimo rapporto della Commissione sembra aprire le porte alla possibilità di richiedere ad Apple e alle altre aziende che hanno illecitamente beneficiato degli aiuti di stato costituiti dalle aliquote compiacenti irlandesi il pagamento di tutte le tasse finora aggirate : una misura fiscale senza precedenti, che significherebbe per Cupertino una multa da miliardi di euro.
Come sottolinea tuttavia la stessa Apple, al momento le accuse sono direte ai Paesi e non alle aziende, e Apple cerca di difendersi affermando di non aver fatto nulla contro la legge bensì di aver solo chiesto e ottenuto un chiarimento da parte del fisco irlandese. Il direttore finanziazio di Apple Luca Maestri ha per questo espresso fiducia nei confronti di un’indagine “che presto mostrerà come non ci siano stati trattamenti preferenziali” nei confronti della sua azienda.
Claudio Tamburrino