Abbattere tutti i confini nazionali per un fluire più agevole dei contenuti digitali, all’interno di una grande riforma legislativa che adegui le regole sul copyright alla diffusione globale delle piattaforme basate su Internet . Parola del commissario europeo per il Mercato Interno Michel Barnier, recentemente intervenuto a Bruxelles nel corso dell’ultima edizione del forum CEPS sul diritto d’autore nell’era del digitale.
Nella visione offerta da Barnier, tutti i cittadini comunitari dovrebbero consumare contenuti come all’interno di un mercato unico, sulla scia di quanto fatto a livello politico-economico nei vari paesi membri dell’Unione Europea. Per raggiungere questo obiettivo, le strade sono due. Trovare una soluzione comune con i vari stakeholder e pensare seriamente ad una riforma legislativa sulla tutela del diritto d’autore.
La direttiva europea sul copyright è stata adottata nel lontano 2001, quando molti degli attuali servizi di distribuzione digitale non esistevano ancora. In mancanza di un quadro legislativo chiaro e unificato, l’ecosistema della distribuzione dei contenuti è altamente segmentato. Ad esempio, iTunes prevede servizi differenti nei vari paesi membri, a differenza dell’uniformità offerta dalla piattaforma negli Stati Uniti .
“Cosa succederà al futuro equivalente europeo di Netflix? – si chiede Barnier – Saprà come fare per ottenere i diritti per lo sfruttamento di tutti quei film europei che stanno prendendo polvere da qualche parte?”. Quella della riformulazione delle regole che governano il mercato dei contenuti è una questione già affrontata dallo stesso commissario, tra i principali promotori di una specifica direttiva con cui le autorità del Vecchio Continente vorrebbero modernizzare la gestione delle collecting society.
Anche in questo caso, la Commissione d’Europa vorrebbe creare una sorta di licenza unica per i vari paesi membri, in modo da abbattere le singole gestioni nazionali delle società di raccolta . Lo stesso Barnier dovrebbe riunirsi a breve con i suoi colleghi per discutere – e presentare nel mese prossimo – una nuova bozza di proposta per la riforma della direttiva sul copyright del 2001.
Mauro Vecchio