Nel generale silenzio paventato su queste pagine nei mesi scorsi, si avvicina la data nella quale il Parlamento Europeo potrebbe dare la sua approvazione formale al nuovo Pacchetto Telecom , una serie di misure che comprende anche nodi centrali nella lotta alla pirateria.
L’ agenda per l’integrazione della criticata Dottrina Sarkozy è serrata: mercoledì, domani, si terranno alcune relazioni essenziali del Pacchetto Telecom e provvedimenti collegati, mentre il 23 settembre in plenaria i parlamentari europei dovranno dare il proprio parere.
Sono due gli elementi principali dei provvedimenti coinvolti nelle votazioni. Il primo riguarda l’attivazione di una entità regolamentare delle telecomunicazioni europee , un organismo comunitario che stenta a decollare nonostante le lunghe discussioni in corso ormai da anni, una entità che secondo gli osservatori con ogni probabilità non sarà approvata dal Parlamento. Ciò si deve a due fattori principali: da un lato le organizzazioni nazionali, Authority che non hanno alcuna intenzione di abdicare porzioni delle proprie attività né rinunciare ad una autonomia conquistata negli anni, dall’altro la visione del commissario europeo per la Società dell’Informazione Viviane Reding, che invece predica una notevole capacità decisionale per il nuovo organismo comunitario.
A preoccupare quelle poche organizzazioni internazionali che se ne occupano, come Open Rights Group , è però la seconda votazione, quella che potrebbe dare l’avvio formale alla diffusione della Dottrina in tutti i paesi dell’Unione Europea . Come noto, si tratta di una “visione” resa celebre dal presidente francese Nicolas Sarkozy (nella foto) ma formalizzata dall’industria multimediale, quella della cosiddetta three strike policy . In questo quadro, gli utenti che siano colti a compiere abusi contro il diritto d’autore online per tre volte, alla terza volta possono venire disconnessi da Internet : i provider sarebbero tenuti a cancellare le credenziali di accesso dei propri clienti. Se tutto ciò si trasformasse in una direttiva dell’Europarlamento, la diffusione della Dottrina in tutta Europa sarebbe solo questione di tempo.
Proprio nei giorni scorsi in Francia si è deciso lo slittamento dell’avvio delle nuove misure antipirateria ai primi mesi del 2009, uno slittamento opportuno vista la tranquillità con cui queste novità sembrano infilarsi nell’agenda politica europea, agenda politica naturalmente condizionata dal fatto che dal primo luglio è proprio la Francia ad aver assunto la presidenza europea .
Per dovere di cronaca, va detto che non solo la Dottrina è in discussione. Nell’ambito di quattro misure, infatti, si parla anche di armonizzazione nel passaggio delle telecomunicazioni al digitale e alla gestione dello spettro e di rapporti tra utenti e Internet Service Provider. Tra queste ultime idee, anche quella che imporrebbe ai provider e alle società di telecomunicazione di rendere pubbliche eventuali violazioni della sicurezza dei propri dati, ossia dei dati dei consumatori, un dovere di trasparenza già in vigore da anni negli Stati Uniti.