UE, dichiarazione per l'era digitale

UE, dichiarazione per l'era digitale

Il documento dovrebbe costituire la cornice per armonizzare le normative dei singoli paesi, favorire l'interoperabilità, lo sviluppo dell'e-government, garantire la cybersicurezza. Tra le priorità la banda larga e gli investimenti
Il documento dovrebbe costituire la cornice per armonizzare le normative dei singoli paesi, favorire l'interoperabilità, lo sviluppo dell'e-government, garantire la cybersicurezza. Tra le priorità la banda larga e gli investimenti

È stata approvata all’unanimità dai ministri delle telecomunicazioni dell’Unione Europea la “Dichiarazione dell’agenda digitale di Granada”: costituisce un documento non vincolante che tuttavia contiene gli obiettivi e le strategie da adottare nei prossimi anni per creare un mercato digitale europeo . “Le nuove tecnologie hanno un’importanza strategica per l’economia e la produttività” ha detto il Ministro spagnolo Miguel Sebastián.

L’impegno, che dovrà essere seguito da azioni concrete da parte delle istituzioni europee e dai singoli membri, ha un suo valore particolare per le circostanze che lo hanno caratterizzato: la nube islandese e il blocco dei voli ha permesso solo ai ministri spagnolo, portoghese, bulgaro e greco di essere fisicamente presenti, mentre gli altri 15 erano collegati in videoconferenza.

Fra gli obiettivi posti vi è la copertura totale della banda larga entro il 2013 (aumentando i finanziamenti con questo obiettivo), l’armonizzazione delle normative (con la rimozione degli ostacoli regolamentari transfrontalieri) anche rispetto alla pirateria, lavorare all’alfabetizzazione informatica e alla sicurezza della Rete (in modo da infondere fiducia nei cittadini nei confronti del nuovo mezzo) e cercare di aumentare l’interoperabilità in particolare per i device e per i digital service.

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, questioni strategicamente rilevanti sono state individuate negli standard aperti e nell’organizzazione dell’e-government che con la sua trasversalità ed estensione dovrebbe essere lo strumento di armonizzazione per eccellenza.

Il Commissario Europeo alle telecomunicazioni Neelie Kroes ha appoggiato la dichiarazione ministeriale dichiarando che si tratta “di un passo cruciale per una vera agenda digitale europea”. Le differenze e gli ostacoli attuali, spiega per esempio, in alcuni casi fanno sì che a un consumatore europeo convenga acquistare un bene online dagli Stati Uniti piuttosto che da un altro Membro UE. La dichiarazione dovrebbe rappresentare la cornice entro cui disegnare la nascita di un mercato digitale europeo da contrapporre allo scambio illegale di contenuti . Tra cui troverebbe spazio, secondo Neelie Kroes, una piattaforma legale per permettere agli utenti di scaricare contenuti legalmente, a partire dalla musica.

Secondo la commissaria Kroes, infatti, non solo la mancanza di una normativa armonizzata e l’assenza di efficaci misure di controllo sarebbero alla base del proliferare della pirateria, ma anche la mancanza di un’alternativa all’altezza farebbe parte delle concause del fenomeno .

All’incontro dei ministri ha contribuito anche Digital Europe , che riunisce le aziende ICT, e con un libro bianco intitolato “Un’agenda di riforme per l’era digitale” ha spiegato il ruolo che dovrebbe ricoprire il settore. Nel testo si legge che “l’obiettivo deve essere quello di stabile una leadership globale dell’infrastruttura europea ICT entro il 2015”.

Anche Business Software Alliance (BSA) appoggia la dichiarazione ponendo l’accento sulla cybersicurezza, la protezione dei dati e l’interoperabilità.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
20 apr 2010
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