Hasta e-commerce, siempre dice eBay, proponendo ai suoi utenti (venditori e compratori riuniti sotto un’unica bandiera) di firmare una petizione da presentare alla Commissione Europea, in procinto di apportare le ultime modifiche alle nuove regolamentazioni sugli accordi di distribuzione tra produttori e rivenditori. In ballo c’è il futuro dell’economia non solo telematica , sostiene il gigante statunitense del commercio elettronico.
Le nuove regole in via di finalizzazione a Bruxelles serviranno a chiarire con maggior precisione il ruolo svolto dalle piattaforme di vendita online (come appunto eBay o anche Amazon) rispetto ai retailer tradizionali, ponendo teoricamente fine (tra le altre cose) alle contese legali tra gli specialisti dell’ecommerce e le marche griffate più riottose come L’Oréal e Tiffany.
Nella petizione proposta da eBay, attualmente firmata da oltre 752mila utenti europei presenti prevalentemente nel Regno Unito (250.000), in Germania (200.000) e Francia (100.000), si chiede alla UE di “modificare le leggi europee sulla concorrenza per bloccare l’utilizzo di pratiche inique”, obbligando i produttori a comportarsi in maniera non discriminatoria nei confronti di rivenditori e circuiti operanti online .
“eBay è stato realizato a partire da una semplice idea – che potesse permettere agli individui di costruire un mercato globale dove praticamente chiunque poteva acquistare o vendere qualsiasi cosa” dice il direttore generale di eBay Alex von Schirmeister. Gli fa eco Mary Honeyball, europarlamentare inglese che sottolinea come “in questi tempi di dure condizioni economiche, i consumatori e i business europei hanno bisogno di essere liberi di acquistare e vendere tutti i prodotti ai migliori prezzi di mercato disponibili”.
Alfonso Maruccia