Bruxelles – Microsoft è costretta ormai da lungo tempo a fronteggiare cause antitrust su entrambe le sponde dell’Atlantico e sebbene molti dei suoi principali avversari siano statunitensi, ora un giudice americano ha stabilito che l’azienda non può chiedere loro negli USA documentazioni e dati che possano riguardare il caso antitrust in Europa.
Il ginepraio, secondo il tribunale distrettuale di Boston, si risolve affermando che Microsoft non può ottenere da Novell, con una subpoena dedicata, una serie di “informazioni sensibili” legate all’iniziativa della stessa Novell presso la Commissione Europea, iniziativa tesa ad accusare Microsoft di abuso di posizione dominante. Quei dati, infatti, se passassero nelle mani di Microsoft per decisione di un tribunale americano, mortificherebbero le leggi europee.
Con una decisione contenuta in 12 pagine, il magistrato Mark Wolf ha spiegato che “dar efficacia alle subpoena di Microsoft a Novell aggirerebbe e inficerebbe la legge dell’Unione Europea relativa a come una parte in causa (in un procedimento antitrust, ndr.) possa ottenere documenti di terze parti”. Wolf nella sua decisione cita le parole della Commissione Europea, secondo cui “la subpoena di Microsoft è un tentativo vano di aggirare le procedure e i limiti della raccolta delle prove stabiliti dalle leggi dell’Unione Europea”.
La richiesta di Microsoft al tribunale di Boston non era giunta per caso. L’azienda si era vista infatti opporre un rifiuto alla medesima richiesta da parte della Commissione Europea: a detta dei funzionari dell’esecutivo europeo, infatti, i dati che il big di Redmond ha richiesto sono da considerarsi riservati.
Va detto che non è la prima volta che la società di Bill Gates deve fronteggiare il rifiuto europeo. Era già arrivato quando l’azienda ha chiesto ad altri competitor come IBM, Sun ed Oracle, documentazioni ritenute utili per uscire dal caso antitrust nella UE. Per questi ultimi due Microsoft ha già subito un ulteriore diniego da un tribunale californiano mentre a New York è ancora pendente il caso sull’ottenimento di documentazione ad hoc da IBM.