UE, grande webquiz sulla privacy

UE, grande webquiz sulla privacy

Con un questionario rivolto ai cittadini dell'Unione, e alle imprese, la Commissione cerca di capire fino a che punto gli europei vogliono essere spiati
Con un questionario rivolto ai cittadini dell'Unione, e alle imprese, la Commissione cerca di capire fino a che punto gli europei vogliono essere spiati


Roma – “Ritiene che al suo datore di lavoro dovrebbe essere consentito leggere i suoi e-mail? Teme che i suoi dati personali possano essere utilizzati in modo improprio quando acquista beni o servizi on-line?”. Questa è una delle domande contenute in un questionario sulla privacy in internet messo a punto dalla Commissione Europea e rivolto ai cittadini dell’Unione.

Capire qual è l’umore degli utenti, raccogliere le indicazioni delle associazioni dei consumatori, ascoltare le esigenze delle imprese e le rilevazioni del mondo commerciale. Questo lo scopo di una iniziativa che riguarda la direttiva europea sulla tutela dei dati personali.

“Quest’anno – si legge sulle pagine di europa.eu.int – la Commissione europea preparerà la prima relazione sull’attuazione della direttiva e desidera darle la possibilità di partecipare ad uno scambio di opinioni sulla tutela della sfera privata nella Comunità. Le opinioni dei cittadini saranno presentate alle autorità e agli esperti che parteciperanno alla conferenza sulla tutela dei dati che si terrà quest’anno. Le risposte fornite in questa consultazione sono completamente anonime, quindi la preghiamo di rispondere liberamente. Per poter rispondere al questionario i candidati devono essere persone fisiche residenti nel territorio dell’Unione europea”.

Tra le domande di maggiore interesse a cui si è chiamati a rispondere vi sono:

“Secondo lei, come si potrebbe contrastare l’aumento dei rischi per la sfera privata che le nuove tecnologie (ad es. Internet) comportano?”

“Ritiene che ai datori di lavoro dovrebbe essere consentito leggere gli e-mail dei propri dipendenti inviati o ricevuti sui computer dell’impresa?”

Una domanda è anche dedicata alla complessa materia dell’opt-in, dello spam e del direct marketing: “Se un’impresa desidera inviarle un e-mail per offrirle un prodotto o un servizio, che cosa preferirebbe?” Tra le risposte a questa domanda anche: “Non mi disturba ricevere questo tipo di e-mail che posso cancellare se non sono interessato”…

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Pubblicato il
1 lug 2002
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