Nonostante l’approvazione del pacchetto di misure che rappresentano il primo passo verso il cosiddetto roaming zero , il costo aggiuntivo delle connessioni intracomunitarie resta per i cittadini dell’UE in viaggio in Europa ancora troppo alto.
Secondo una statistica commissionata da Bruxelles, il 47 per cento di coloro che si trovano in viaggio in un paese dell’Unione diverso dal proprio non usa mai – se non con il WiFi – i social media , il 25 per cento li usa meno spesso che a casa ed il 28 per cento degli utenti spegne addirittura del tutto il proprio dispositivo mobile . In definitiva solo l’8 per cento dei viaggiatori usa il cellulare come se fosse a casa.
Commentando il sondaggio effettuato su 28mila cittadini dell’UE, Neelie Kroes ha scritto su Facebook di avere una relazione complicata con le tariffe roaming.
Il Commissario con delega all’Agenda Digitale, paladina del progetto di mercato unico delle telecomunicazioni, infatti, ha usato i dati emersi dal sondaggio per sottolineare come quella del roaming zero sia una battaglia necessaria a creare un mercato unico europeo.
Il prossimo 24 febbraio, d’altronde, il Comitato del Parlamento Europeo che si occupa di Industria, Ricerca ed Energia voterà il pacchetto dei Contenuti Connessi che prevede, appunto, anche il taglio delle tariffe di roaming: permetterebbe ai cittadini di muoversi e comunicare con più libertà e agli operatori del settore di raggiungere molti più clienti.
Secondo lo studio commissionato dalla Commissione, infatti, senza i costi del roaming le società di telecomunicazione avrebbero 300 milioni di clienti in più.
Claudio Tamburrino