La Commissione Europea ha pubblicato i dettagli della procedura di indagine relativa alle tasse e gli aiuti di stato illeciti, stavolta approfondendo la situazione del Lusssemburgo e di Amazon.
Nel documento , che risale al mese di ottobre, Bruxelles ha infatti informato Lussemburgo dei motivi che hanno portato all’apertura del caso: come per l’azione condotta nei confronti dell’Irlanda e di Apple, nella lente delle autorità c’è la tassazione agevolate offerta da alcuni paesi dell’Unione europea per attrarre gli investimenti delle grandi multinazionali.
Secondo la Commissione la normativa fiscale prevista dallo stato di Lussemburgo costituirebbe un aiuto statale nei confronti di Amazon. Tra le agevolazioni, per esempio , una speciale previsione per i cosmetici approvata dal parlamento del Lussemburgo in appena undici giorni e che offre diversi vantaggi ai rivenditori online di tali prodotti.
Le aziende con più divisioni ed affiliate, ed in particolare quelle il cui business si svolge in gran parte online, riescono a sfruttare diversi escamotage fiscali per pagare il meno possibile alle autorità nazionali, facendo risultare i loro introiti entro i confini fiscalmente più convenienti. Da parte loro, i paesi coinvolti sfrutterebbero tali possibilità per attirare le fatturazioni delle grandi aziende, aumentando il proprio gettito fiscale e gli investimenti all’interno del proprio territorio.
L’azienda di Jeff Bezos per il momento è intervenuta per ribadire semplicemente di non aver ricevuto alcun trattamento preferenziale, mentre il ministro delle Finanze di Lussemburgo si è detta “fiduciosa nel fatto che le accuse di aiuto statale siano riconosciute come senza fondamento” nel corso dell’indagine della Commissione europea.
Claudio Tamburrino