L’ultimo giorno a disposizione per i competitor di Microsoft nel mercato dei browser era previsto per il 9 di questo mese. Una deadline entro cui pronunciarsi prima che si chiudessero le porte della Commissione Europea, incaricata di valutare la migliore soluzione da adottare sul caso antitrust che ha coinvolto Redmond per abuso di posizione dominante. Le impressioni definitive da parte di Opera sono arrivate puntuali, insieme a quelle di Google e Mozilla, che hanno deciso di unire le proprie forze per suggerire alla UE alcune sostanziali modifiche al cosiddetto ballot screen .
La soluzione del ballot screen era stata avanzata da Microsoft la scorsa estate, una schermata di selezione proposta agli utenti al termine dell’installazione del sistema operativo. Internet Explorer, leader indiscusso del mercato globale dei browser, aveva dunque fatto la sua mossa: offrire più opzioni di scelta, ognuna da installare e impostare in maniera definitiva come browser di sistema. Nonostante questa dose di volontà da parte di BigM, Opera ha ufficializzato i suoi forti dubbi, cercando di assicurarsi che Redmond non influenzi la decisione finale della UE .
“Speriamo che la Commissione rimanga aperta alla ricerca di una soluzione – ha spiegato Hakon Wium Lie, direttore tecnico di Opera – perché siamo consapevoli che tutto ciò è di grandissima importanza. Siamo davanti ad un’opportunità irripetibile per far sì che il mercato dei browser funzioni davvero”. Il Commissario antitrust Neelie Kroes aveva espresso particolare soddisfazione per il ballot screen proposto da Microsoft, operativo dallo scorso 22 ottobre in fase beta testing. Ma i dubbi già sollevati da attori come Mozilla – al secondo posto per quota di mercato – si sono ripresentati ufficialmente.
Jenny Boriss, designer di Firefox, aveva già definito pessima la soluzione indicata da Microsoft, eccessivamente semplicistica e soprattutto non abbastanza equa. L’ordine alfabetico visualizzato innanzitutto resterebbe all’interno di una finestra di Internet Explorer, e poi avvantaggerebbe Apple Safari perché prima da sinistra a destra. Per Mozilla, in pratica, bisognerebbe considerare un ordine casuale generato dal computer stesso. Opera, da par suo, ha chiesto di eliminare del tutto il logo Microsoft dalla schermata di scelta.
“Sarebbe come un ballottaggio elettorale in cui vi sia il nome di uno dei candidati scritto su uno spazio separato, magari ben piazzato in alto – ha dichiarato Lie – Nessuno accetterebbe una cosa del genere”. La stessa Kroes, nonostante la prossima scadenza del suo incarico alla fine dell’anno, ha dichiarato di volersi assicurare che Microsoft adotti delle misure realmente trasparenti.
Mauro Vecchio