510 voti favorevoli, 40 contrari, 24 astensioni: il Pacchetto Telecom , il complesso di regole che mira a riformare l’intero settore delle TLC su scala europea, è stato approvato nella sua terza lettura a Strasburgo. Disposizioni in materia di privacy e trasparenza a favore degli utenti delle telco si affiancano ad una nuova gestione delle frequenze e all’incoraggiamento della competitività, un migliore coordinamento fra le autorità di regolamentazione europee si consoliderà mentre ancora si dibatte delle strategie che gli stati membri adotteranno per stimolare il mercato dei contenuti digitali nel quadro della repressione dei condivisori.
Le negoziazioni si erano concluse nei giorni scorsi, tanto che il commissario Reding aveva già dato il benvenuto all’accordo in attesa del voto del Parlamento. Nessuna sorpresa. Nel prossimo futuro i cittadini degli stati membri dovrebbero poter beneficiare di un più agile accesso alle reti a banda larga , non solo in paesi come Finlandia , Francia e Spagna , che autonomamente stanno agendo per garantire il broadband come diritto dell’individuo, ma anche negli stati europei dove le priorità sono diverse . Se l’Europa stima che solo il 70 per cento della popolazione sia coperta da servizi di connettività a banda larga, nel prossimo futuro, prevedendo una diverso utilizzo dello spettro radio a favore di servizi di connettività mobile e incoraggiando gli investimenti nelle NGN, l’UE intende agevolare la copertura anche laddove risulterebbe improbabile e costoso portare la fibra e dovrebbe stimolare un regime di competizione nel consolidamento delle infrastrutture e all’allargamento dell’accesso a favore dei cittadini.
Un regime competitivo che si ritiene possa essere tutelato anche da nuove regole da applicare alla attuali contingenze del mercato: si prevede la possibilità di imporre la separazione funzionale della rete, si prevede un sistema più organico e uniforme su scala europea delle remedies previste dalla autorità nazionali. Remedies su cui vigilerà la Commissione insieme al BEREC ( Body of European Regulators for Electronic Communications ), formato dai rappresentanti della authority TLC dei 27, organismo che guiderà l’operato dei regolatori degli stati membri, che a loro volta saranno sempre più svincolati dalle relazioni con il Palazzo della politica.
Il Pacchetto Telecom non contiene solo disposizioni di ampio spettro, destinate ad agire a lungo termine sugli equilibri del mercato delle TLC. Il Pacchetto prevede altresì delle misure concrete e tangibili per il consumatore finale: il 112 d’emergenza dispiegato in una dimensione europea, il cambio di operatore nel giro di un giorno , maggiori garanzie sulla protezione e sul controllo di dati personali, log e informazioni accumulati dai fornitori di servizi e dagli operatori, caricati ora di maggiori obblighi di trasparenza e responsabilità sotto la minaccia di sanzioni concrete. Ma anche maggiori garanzie in materia di accessibilità e strumenti più efficaci nel combattere lo spam, tutele a favore del consumatore che dovrà essere informato con più chiarezza riguardo ai minimi servizi garantiti, alla promozioni, alle compensazioni che potrà ottenere qualora questi criteri non vengano soddisfatti. La gran parte delle disposizioni avvolte nel Pacchetto Telecom e formalizzate in nel corposo testo che andrà a incastonarsi nelle direttive esistenti e a modificarle erano già state discusse nei mesi scorsi. Il principale elemento di novità contenuto nella versione finale e approvata del Pacchetto Telecom riguarda i diritti del cittadino ad informare e ad informarsi con la mediazione della rete , nel quadro sempre più globale del contrasto alla pirateria online. Su questo nodo si era arenato il dibattito su nell’estate scorsa, su questo nodo le autorità europee sono giunte ad un accordo nelle scorse settimane, dopo che la Francia ha approvato la cosiddetta dottrina Sarkozy , e dopo che altri paesi europei si stanno muovendo concretamente per brandire le disconnessioni punitive nei confronti di coloro che abusino della rete per scambiare senza autorizzazione contenuti protetti dal diritto d’autore.
L’Europa, pur essendosi dimostrata disponibile nel garantire ai detentori dei diritti nuovi strumenti per blindare il distillato del proprio lavoro, spiega di non aver ceduto sui diritti fondamentali del cittadino. Le autorità si sono espresse riguardo alla neutralità della Rete : lo hanno fatto con una raccomandazione che non ha però alcun effetto vincolante. I fornitori di connettività, secondo alcuni osservatori , potranno probabilmente continuare a battere la strada della misure tecniche volte alla discriminazione del traffico.
Monitoraggio delle reti di sharing e disconnessioni non sono inoltre esclusi, non è esclusa la compressione del diritto ad informarsi e informare a mezzo Internet, ma il tutto deve avvenire in maniera proporzionata, nel rispetto della Convenzione europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali. In sostanza, ai cittadini della rete che venissero colti dai detentori dei diritti a violare il copyright spetterà un giusto processo e non dovranno confrontarsi con autorità indipendenti che nulla abbiano a che vedere con l’autorità giudiziaria, come inizialmente previsto dalla dottrina Sarkozy. Fra le interpretazioni relative a questo elemento del Pacchetto non mancano quelle più intrise di pessimismo , nelle quali si riscontrano tutele applicabili alla sola disciplina degli stati membri, mentre si darebbe carta bianca agli ISP che decidessero di agire di concerto con l’industria dei contenuti operando in un clima di giustizia privata. Ma si tratta di interpretazioni che lo stesso commissario Reding ha provveduto a smentire : i soggetti privati che intendano muovere in questa direzione non avranno alcuna libertà di azione procedendo sulla strada dell’autoregolamentazione nelle disconnessioni perché si troverebbero in ogni caso a ledere dei diritti fondamentali del cittadino.
Per constatare quale si concretizzerà fra gli scenari configurati dagli osservatori, sarà necessario attendere i prossimi mesi, quando si manifesteranno i primi effetti del Pacchetto Telecom: gli stati membri dovranno recepire le nuove regole entro il 24 maggio 2011.
Gaia Bottà