UE, il porno resta libero

UE, il porno resta libero

Il Parlamento d'Europa approva il testo della risoluzione sull'abbattimento degli stereotipi nei generi sessuali. Ma blocca la contestata sezione sul bando di tutte le forme di pornografia sui media, web incluso
Il Parlamento d'Europa approva il testo della risoluzione sull'abbattimento degli stereotipi nei generi sessuali. Ma blocca la contestata sezione sul bando di tutte le forme di pornografia sui media, web incluso

Con 368 voti favorevoli e 159 contrari, il Parlamento Europeo ha approvato il testo della risoluzione presentata dalla commissione per la parità dei sessi e i diritti delle donne, nel tentativo di abbattere i vari stereotipi nella rappresentazione dei generi sessuali. Gli attivisti digitali del Vecchio Continente hanno però tirato un sospiro di sollievo: il temuto bando di tutte le forme di pornografia sui media è stato bocciato dagli stessi parlamentari a Bruxelles .

Introdotto dal rapporteur Kartika Tamara Liotard, il testo della risoluzione sugli stereotipi a sfondo sessuale avrebbe previsto il bando di “tutte le forme di pornografia nei media e nella pubblicità del turismo sessuale”.

Le singole autorità dei paesi membri dell’Unione Europea avrebbero potuto invitare tutti gli operatori di Internet a supervisionare la proliferazione di materiale pornografico sulle proprie reti . Uno scenario da incubo, a parere degli attivisti di European Digital Rights (EDRI) e dell’euro-deputato pirata Christian Engström, i primi a mobilitarsi per informare la società civile.

Lo stesso Engström ha inviato un’allarmata missiva all’attuale presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, denunciando l’implementazione di specifici filtri anti-spam per bloccare la ricezione delle email di protesta inviate dai comuni cittadini ai vari parlamentari d’Europa. “Trovo completamente inaccettabile che il dipartimento IT del Parlamento possa deliberatamente bloccare certe email inviate da onesti cittadini ai vari rappresentanti eletti – ha scritto Engström – E trovo ancor più inaccettabile che ciò sia stato fatto su richiesta di singoli parlamentari di cui non conosco i nomi o i gruppi politici di appartenenza”. ( M.V. )

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Pubblicato il
12 mar 2013
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