L’Europa non concederà a Intel altro tempo per organizzare la propria strategia difensiva: la corte di prima istanza dell’Unione Europea ha stabilito che non ci siano motivazioni per accordare a Intel la possibilità di procrastinare.
Il chipmaker di Santa Clara, oltre ad avere catturato l’interesse delle autorità antitrust statunitensi , giapponesi e coreane , è da anni nel mirino dell’Europa: ai blitz , alle ispezioni e alle denunce delle autorità antitrust, Intel ha sempre opposto strenue difese .
L’ultimo atto delle indagini condotte dalla Commissione Europea si è verificato nel mese di luglio 2008: il chipmaker è sospettato di aver intrattenuto con i rivenditori europei dei rapporti ambigui, è stata accusata di praticare sconti al fine di convincerli a preferire Intel alla concorrenza, ma anche di aver tentato di dissuaderli dall’acquisto di prodotti equipaggiati con materiale fornito dai competitor. Intel aveva ribattuto, suggerendo che i documenti raccolti con le indagini non avrebbero mostrato nulla di cui le autorità europee non fossero già informate: era così ricorsa in appello .
Ma il tentativo di Intel di diluire i tempi non ha sortito alcun effetto: la richiesta è stata rifiutata dalla corte europea. Intel borbotta , AMD ringrazia . ( G.B. )