Nuove disposizioni proposte dai vertici della Commissione Europea per ridurre del 30 per cento i costi della diffusione di connessioni ad alta velocità , a partire dal taglio di quelle opere di ingegneria civile – ad esempio, gli scavi stradali per la posa della fibra – che ad oggi rappresentano fino all’80 per cento del costo di installazione delle reti a banda larga.
“Nella maggior parte dei casi, le regole attuali ostacolano la competitività dell’Europa”, ha ammesso il vicepresidente della Commissione Europea Neelie Kroes in un suo intervento a Bruxelles. Nelle stime presentate dalle autorità del Vecchio Continente, il nuovo pacchetto di proposte porterebbe ad un risparmio tra i 40 e i 60 miliardi di euro per le imprese dei vari stati membri .
Direttamente applicabile in tutta Europa – e basato sulle best practices attuate in paesi come la Germania, la Svezia e il Regno Unito – il nuovo regolamento comunitario vorrebbe innanzitutto garantire che tutti gli immobili nuovi o ristrutturati vengano predisposti per la banda larga. Aprendo l’accesso alle infrastrutture – cavidotti, tubature, pozzetti, centraline e via dicendo – a condizioni eque e ragionevoli anche per quanto riguarda il prezzo.
Inoltre, il pacchetto di proposte europee vuole consentire a qualsiasi gestore di rete di negoziare accordi con altri fornitori di infrastrutture per porre fine all’insufficiente coordinamento delle opere di ingegneria civile . Giudicate troppo lente e complesse, le procedure burocratiche di autorizzazione dovranno essere sostituite con un sistema automatico di concessione o rifiuto entro sei mesi, con l’attivazione di uno sportello unico per la presentazione delle domande.
“Tutti hanno diritto alla banda larga veloce – ha continuato Kroes – È mia intenzione eliminare la burocrazia che ci impedisce di raggiungere questo obiettivo. La Commissione Europea vuole rendere più rapido e meno costoso l’accesso alla banda larga”. Gli obiettivi restano quelli fissati dall’Agenda Digitale: entro il 2013, accesso alla banda larga di base per tutti i cittadini europei. Entro il 2020, accesso a velocità di connessione superiori a 30 Mbps e sottoscrizione di abbonamenti a Internet con connessioni al di sopra dei 100 Mbps per almeno il 50 per cento delle famiglie.
Obiettivi minacciati dall’ultimo taglio di fondi stabilito dai vari capi di stato europei: dai 50 miliardi di euro inizialmente previsti per il piano Connecting Europe Facility si è scesi agli attuali 29,3 miliardi, così i piani per “broadband e servizi digitali” avranno a disposizione (tra il 2014 e il 2020) solo 1 miliardo sui 9,2 precedenti. La riduzione dei costi per la diffusione delle connessioni salverà la tabella di marcia europea?
Mauro Vecchio