Il piano di acquisizione da 15,6 miliardi di euro può procedere: le autorità europee hanno analizzato le posizioni di Nokia e di Alcatel-Lucent, hanno rilevato sovrapposizioni e differenze sui rispettivi mercati e hanno dato il proprio nulla osta all’operazione.
“Entrambe le aziende sono fornitrici su scala globale di apparecchiature per le telecomunicazioni e dei relativi servizi” ha osservato la Commissione Europea, ma l’operazione “non solleva preoccupazioni di natura antitrust, soprattutto perché le parti non sono dirette concorrenti e perché un numero consistente di concorrenti forti rimarrà operativo dopo la transazione”.
L’obiettivo con cui Nokia ha rincorso l’acquisizione, infatti, oltre alla razionalizzazione dei costi, è quello di aumentare il proprio giro di affari confrontandosi alla pari con Ericsson e Huawei, che detengono ciascuna all’incirca un quarto del mercato globale delle apparecchiature dedicate alle infrastrutture di rete mobile e che dispiegano con successo le proprie attività soprattutto sul suolo europeo, dove con una quota di mercato in crescita competono anche ZTE e Samsung, e dove Nokia ha principalmente sviluppato il proprio mercato.
Se Nokia vanta dunque una presenza significativa in Europa, Alcatel-Lucent gioca un ruolo di rilievo sul mercato nordamericano: proprio per questo la quota di mercato combinata delle due aziende, che si stima possa conquistarsi il 30 per cento per diversi tipi di apparecchiature, non spaventa le autorità europee.
Nokia, da parte sua, riferisce di aver ottenuto anche l’approvazione da parte di Brasile e Serbia, mentre negli USA è terminato il periodo di tempo dedicato alla possibili analisi delle autorità: l’azienda si attende di concludere l’operazione entro la prima metà del 2016, mentre Alcatel-Lucent, prospetta il CEO Michel Combes, prevede di avviare dei progetti pilota in ambito 5G già nel 2018.
Gaia Bottà