Il roaming internazionale è sempre sotto i riflettori accesi dall’Unione Europea: la Commissione, non paga dell’introduzione dell’ eurotariffa varata lo scorso anno , ha dato il via ad una consultazione pubblica finalizzata a fare luce sugli effetti del roaming internazionale.
L’obiettivo è proprio quello di analizzare le dinamiche di funzionamento e gli effetti della nuova regolamentazione introdotta quasi un anno fa. La Commissione UE ha caldamente invitato compagnie telefoniche, associazioni di tutela del consumo e altri enti interessati a fornire dati, report e opinioni entro il 2 luglio. I dati saranno analizzati dalla stessa Commissione, che ne darà conto al Parlamento e al Consiglio.
Fra i temi di interesse, la verifica delle condizioni applicate agli utenti in seguito all’introduzione dei nuovi prezzi massimi, controllando ad esempio se nelle offerte commerciali ci sono state novità negative per i consumatori, variazioni sulla durata degli “scatti” di fatturazione o sulla trasformazione di addebiti al secondo in addebiti al minuto, magari anticipati. Al vaglio dell’UE anche l’opportunità di un nuovo provvedimento regolatorio per i servizi SMS e di roaming dati.
E, per la prima volta, si evidenzierà un tema che spesso sfugge a molti utenti e che viene chiamato roaming involontario , ossia l’eventualità che un utente – trovandosi in prossimità del confine nazionale – possa essere “accalappiato” da una rete mobile del Paese confinante, con il rischio di effettuare e ricevere telefonate a tariffe maggiorate, pur rimanendo a tutti gli effetti nel suolo patrio. Un problema che può causare incolpevoli lievitazioni delle bollette telefoniche e che la Commissione Europea ha dichiarato di voler risolvere.
Dario Bonacina