La Commissione Europea ha dato il via a una procedura d’infrazione contro la Francia per via della legge approvata lo scorso anno in cui è prevista una tassa da far pagare ai provider transalpini per sostenere il settore televisivo in crisi. La legge francese violerebbe infatti l’articolo 12 di una direttiva europea che stabilisce dei limiti alle tasse imponibili dagli stati membri a quelle entità che si occupano di fornire connettività, e quindi comunicazione.
Il commissario Viviane Reding nel sostenere l’operato della UE ha ricordato di aver espresso più volte dei dubbi circa la liceità del provvedimento francese: “Questa tassa non solo sembra incompatibile con le normative europee – ha dichiarato – ma va a toccare un settore che ha grandi possibilità di trainare la crescita economica. Inoltre c’è il serio pericolo che questa pratica si possa riflettere sui consumatori in un periodo storico in cui si cerca invece di diminuire il carico economico proprio sulle telecomunicazioni”.
L’Eliseo ha ora due mesi di tempo per formulare una risposta ufficiale al sollecito inoltrato dalla UE che, se non dovesse rimanere soddisfatta della risposta, potrebbe decidere di proseguire ulteriormente con la procedura di infrazione. Nel peggiore degli scenari, per la Francia, il caso potrebbe arrivare fino alla Corte di Giustizia Europea .
Giorgio Pontico