Verso un’applicazione più coerente delle regole per la tutela dei consumatori europei, oggetto dell’ intervento del commissario alla Giustizia Viviane Reding all’ultima edizione dello European Consumer Summit a Bruxelles. Le singole autorità nazionali nel Vecchio Continente dovrebbero adottare pratiche più severe nella prevenzione di casi simili a quello scatenatosi in Italia con le garanzie di Apple .
Reding ha infatti applaudito gli sforzi del Belpaese per la modifica dei termini contenuti nella garanzia commerciale AppleCare Protection Plan , la cui validità è stata estesa da uno a due anni dopo la sanzione imposta alla Mela dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Nel parere del commissario europeo, gli altri stati membri dovrebbero seguire l’esempio italiano per assicurarsi che i vari produttori rispettino le leggi vigenti per la tutela dei consumatori .
A parte il Belgio – l’associazione dei consumatori locale ha infatti accusato Apple di condurre una politica poco trasparente sulle garanzie – Reding non ha ricevuto alcuna risposta alla lettera inviata ai vari garanti d’Europa dopo il caso italiano. Definite inaccettabili, le policy adottate da Apple per un solo anno di garanzia nel servizio AppleCare Protection Plan dovrebbero essere combattute con maggior vigore e soprattutto a partire da strategie di enforcement condivise tra i vari paesi membri dell’Unione Europea .
“In almeno 21 stati membri, Apple non sta informando correttamente i suoi consumatori sugli effettivi diritti in materia di garanzie”, ha spiegato Reding alla platea di Bruxelles. Attualmente, solo le autorità di Danimarca, Finlandia e Lussemburgo stanno conducendo concrete indagini sulle policy della Mela . In attesa del Belgio, gli unici paesi ad aver multato l’azienda di Cupertino sono la Bulgaria e appunto l’Italia.
Mauro Vecchio