L’Europarlamento ha detto sì: la proposta di riforma del settore delle TLC disegnata dalla Commissione Europea ha ottenuto l’attesa benedizione, anche se con qualche variante. Regolatore unico, servizio universale e attenzione agli utenti sono fra i punti cardine della riforma.
“Accolgo favorevolmente il voto del Parlamento UE sulla costituzione del regolatore europeo, anche se sarà più piccolo di quello proposto dalla Commissione” ha dichiarato Viviane Reding – commissario per la società dell’informazione e i media. La benedizione dell’esecutivo ha accolto la proposta con 490 voti pro, 105 contro e 14 astenuti, prevedendo però un ridimensionamento dei poteri dell’Autorità, cui non competerà la responsabilità della sicurezza delle reti. L’Authority, un organo consultivo e con funzioni di coordinamento con i regolatori nazionali, si chiamerà BERT, che sta per Body of European Regulators in Telecommunications .
Sì all’Authority dunque (seppur con poteri limitati), e sì anche ai progetti di separazione gestionale: non sarà però il regolatore europeo ad occuparsene, ma le Autorità nazionali, che avranno potere di decidere e porre in atto, in quei mercati in cui la concorrenza è in pericolo, uno scorporo della rete dai servizi. Questa misura ha ottenuto 597 voti a favore e 55 contrari (29 le astensioni).
Novità anche sul fronte del diritto al “servizio universale”, che oggi prevede servizi di telefonia fissa, una direzione per le informazioni, un’adeguata presenza di posti telefonici pubblici a pagamento e di altri punti di accesso telefonico. I parlamentari europei hanno chiesto alla Commissione Europea di redigere un piano più moderno, affinché nel servizio universale siano previsti anche la telefonia mobile e la connettività a banda larga.
Più attenzione, infine, a coloro che dovrebbero essere ritenuti i principali attori sulla scena del mercato delle TLC, vale a dire gli utenti, a cui gli operatori devono correttezza e trasparenza. L’Europarlamento ha disposto che le condizioni contrattuali vengano esposte in maniera chiara ed inequivocabile e che i consumatori siano tenuti aggiornati sulla presenza di eventuali limiti di utilizzo, sulle possibilità di number portability. Ogni Paese UE si dovrà adoperare per assicurare adeguate condizioni sull’utilizzo dei servizi d’emergenza come il 112 e il 116, per i minori scomparsi, anche da telefonino o da servizi VoIP.
Spetta ora al Consiglio UE esprimersi sul pacchetto di riforme, che verrà discusso a partire dal 27 novembre.