La Commissione europea ha inviato all’Italia una lettera con cui notifica l’apertura di una procedura d’infrazione che era nell’aria e che ha al centro il sistema di unbundling introdotto con il Decreto Semplificazioni.
L’UE contesta all’Italia l’introduzione dell’obbligo di fornitura disaggregata per Telecom Italia dei servizi di accesso alla rete fissa in rame e, in particolare, dubita del ruolo ritagliato per Agcom.
La norma contestata da Bruxelles è quella inserita nel Decreto Semplificazioni che impone ad Agcom di obbligare Telecom Italia ad offrire in modo separato l’accesso alla rete e la fornitura di servizi come la manutenzione della rete in rame: a non piacere è il fatto che la disposizione violi il principio fondamentale della direttiva UE di indipendenza delle Autorità di regolamentazione e considera violato il margine di discrezionalità concesso all’Autorità.
Spiega il portavoce del commissario all’Agenda Digitale Neelie Kroes Ryan Heath che “non è possibile dare istruzioni al regolatore su materie regolamentate e di competenza dell’Authority”.
L’Italia ha due mesi per rispondere ai dubbi della Commissione: la disposizione, peraltro, già era stata oggetto di interesse da parte delle autorità europee tanto che il Governo italiano ne aveva già modificato il testo per rispondere ad altre preoccupazioni sollevate dall’Europa, in quel caso, però, in materia di concorrenza.
Claudio Tamburrino