A rivelarlo in esclusiva era stata l’agenzia di stampa britannica Reuters : la Commissione Europea avrebbe presto svelato una nuova strategia per combattere fenomeni illeciti come la pirateria audiovisiva e la condivisione selvaggia dei contenuti tra i vasti meandri del web.
Michel Barnier, attuale commissario per il Mercato Interno e i Servizi Finanziari, ha ora illustrato pubblicamente quella che è già stata chiamata Intellectual Property Rights Strategy , adottata dalle autorità del Vecchio Continente per una significativa revisione della stessa direttiva comunitaria per la tutela della proprietà intellettuale.
Modifiche cruciali , almeno secondo Barnier. I singoli mercati d’Europa dovrebbero dunque godere di una maggiore protezione, minacciati dai vari servizi legati al P2P. Una gigantesca ed inquietante ombra per l’innovazione europea, che avrebbe già causato all’industria perdite per 10 miliardi di euro nel solo 2008 .
Barnier ha così descritto il file sharing come un “fenomeno molto complesso”, che potrebbe essere combattuto in vari modi. Le proposte della Commissione del Vecchio Continente saranno ora soggette ad una fase di pubblica consultazione che già si preannuncia bollente. Gli attivisti si sono infatti scagliati contro una visione militaresca affibbiata ai vari provider.
Le autorità europee vorrebbero in pratica affidare ai singoli ISP un ruolo da veri e propri poliziotti della Rete, sempre vigili e soprattutto pronti ad estirpare i vari protagonisti della condivisione illecita . Non è esclusa un’implementazione su larga scala del regime noto come three strikes .
La Commissione Europea avrebbe così guardato con ammirazione all’esempio olandese, soprattutto alle agguerrite gesta dell’organizzazione antipirateria BREIN. L’osservatorio europeo sulla pirateria e la contraffazione dovrebbe in sostanza ricevere maggiore potere, libero di scatenarsi contro aziende e comuni cittadini.
Si verrebbe quindi a formare un contesto legislativo più rigido, recepito dalle singole autorità nazionali. I commissari d’Europa punteranno poi ad un ammodernamento delle attuali leggi sul trademark , ispirandosi ai marchi che proteggono attualmente cibi o bevande pregiate.
Mauro Vecchio