Il semestre di presidenza italiana del Consiglio UE si sta caratterizzando sempre di più per l’attenzione posto ai temi dell’agenda digitale: oltre ai dibattiti sull’ IVA relativa agli ebook e alla questione delle infrastrutture della banda larga , l’Italia ha intenzione di svolgere un ruolo di intermediario anche nel processo di azzeramento delle tariffe di roaming.
Lo scorso primo luglio l’Unione Europea ha stabilito che i massimali tariffari del roaming dovessero essere ulteriormente tagliati proseguendo su una strada intrapresa nel 2007 e che ha già permesso di ridurre i costi per l’utente dell’90-80 per cento.
Il traguardo per l’azzerarmento delle tariffe di roaming sarebbe stato individuata dalla Commissione Europea nel 15 dicembre 2015 : tuttavia non si tratta di una data precisa e sembrano mancare ulteriori tappe intermedie.
Così, nella bozza di proposta dell’Italia, si prevederebbe un passaggio graduale dei prezzi fino a raggiungere il “roam like at home”, e non un rinvio come i primi osservatori avevano riferito, oltre alla necessità di chiarire eventuali limiti del roaming zero.
L’Italia, insomma, sembra farsi portavoce degli interessi degli operatori e nella proposta si legge che gli utenti potrebbero trovarsi a godere di una quota di romaing allo stesso prezzo delle tariffe domestiche oltre alle quali gli operatori potranno aggiungere un costo extra per il servizio dall’estero .
Claudio Tamburrino