L’Europa sta lavorando alacremente ad una strategia per realizzare il cosiddetto Digital Single Market, un mercato in cui l’immaterialità dei servizi digitali sappia proporsi uniformemente per tutti gli Stati Membri: politico.eu ha pubblicato quelle che ritiene essere le bozze dei documenti che verranno presentati il prossimo mese dalla Commissione Europea.
I due documenti trapelati, quello che delinea le strategie e quello che contiene l’analisi del settore, rappresentato il piano con cui le istituzioni europee hanno intenzione di metter mano alle questioni digitali, dal roaming europeo alla net neutrality , dall’armonizzazione del copyright all’e-government.
L’ultimo documento ufficiale – anche se puramente programmatico – sul punto è il pacchetto Connected Continent approvato dal Consiglio dell’Unione Europea lo scorso 5 marzo, contenente le linee guida per redigere le nuove regole per tagliare le tariffe del roaming e garantire l’accesso libero ad Internet ed il rispetto dei principi della neutralità della Rete.
In esso, sembrava delinearsi una strategia più morbida e con obiettivi più lontani nel tempo, mentre nei documenti trapelati si legge piuttosto l’intenzione della Commissione di difendere le proprie posizioni e spingere i Paesi membri a seguirla su riforme di ampio respiro.
Nel documento trovano spazio l’incoraggiamento a trarre spunto dalla lunghezza e dalla complessità delle indagini antitrust condotte finora riguardo “la posizione sul mercato di certe piattaforme online” sul mercato ICT e l’impegno su nuovi fronti, come quello della regolamentazione del cloud e dei sistemi di big data : ad interessare all’istituzione europea sono in particolare le questioni relative alla “standardizzazione ed all’interoperabilità”.
Inoltre si legge nel documento l’intenzione di far pressione affinché gli Stati Membri accettino cambiamenti sostanziali alle normative di settore, che ribaltino la strategia fatta di piccoli passi precedentemente adottata.
Questo a partire dal copyright . Da tempo si parla di una sua armonizzazione a livello dell’Unione, in modo da rendere accessibili i contenuti (ed i prodotti contenenti tali diritti) a tutti i consumatori dell’UE, magari scardinando le finestre della distribuzione e le pratiche di geoblocking: ora i rappresentanti dei detentori dei diritti sembrano vicini ad un accordo con le istituzioni e pronti a concedere un’apertura nei confronti dell’esaurimento comunitario rispetto a quello nazionale (essenzialmente la possibilità di considerare il mercato unico e non solo quello nazionale dove – ad oggi – arriva il diritto d’autore). Il prezzo, per le istituzioni, sarebbe un maggiore impegno nei confronti dell’enforcement (un aspetto che potrebbe essere affrontato anche nelle discussioni sui trattati transnazionali di settore come il TTIP ).
L’intervento più rilevante, in ogni caso, la Commissione sembra volerlo fare sul mercato delle telecomunicazioni, dove gli operatori VoIP potrebbero vedersi costretti ad operare con una normativa più stringente e più simile a quella che vigila in generale sulle telco. Servizi come quelli che permettono l’invio di messaggi e la possibilità di effettuare chiamate attraverso Internet non sono soggetti alle medesime regole delle telco tradizionali: per questo ci sarebbe bisogno di un adeguamento .
Per i dettagli (e l’ufficialità) del piano per il mercato unico digitale dell’UE bisogna in ogni caso aspettare ancora poco: la data prevista per la presentazione del programma è il prossimo 6 maggio,
Claudio Tamburrino