La crisi che ha investito il Vecchio Continente si fa sentire anche sul volume dei fondi stanziati dalle istituzioni europee: anche se appena un anno fa si era proposto di mettere a disposizione dei progetti legati alle infrastrutture della banda larga e ai servizi digitali 9,2 miliardi di euro , il Parlamento europeo ha votato ora – come preannunciato – un budget tagliato ad un miliardo di euro.
Il centro che coordinerà gli investimenti e la spesa di questo miliardo è il CEF ( Connecting Europe Facility ), l’organo voluto dalla Commissione europea per fornire fondi seed e l’assistenza tecnica necessaria allo sviluppo di progetti di servizi ed infrastrutture di banda larga.
Nel dettaglio , il programma è quello di destinare la maggior parte di questo miliardo ad infrastrutture, piattaforme e servizi transfrontalieri di eProcurement, eHealth e Open Data. Solo il 15 per cento del budget, invece, sarà destinato a progetti di supporto alla banda larga , con un terzo di questi dedicati a raggiungere la velocità di 100 mbps.
Il Commissario Europeo con delega all’Agenda Digitale Neelie Kroes parla comunque di successo e di “grandi notizie” e spera che Bruxelles possa non perdere la strada per l’obiettivo 2020, svolgendo un determinante ruolo di supporto agli investitori privati: non sono d’altra parte pochi i 1.700 miliardi di dollari stanziati, secondo le stime , dalle aziende private per lo sviluppo delle reti di banda larga mobile di alta velocità.
Claudio Tamburrino