La commissione europea, in vista dell’introduzione della tariffa unica europea per il roaming, ha proposto di introdurre dei ricarichi massimi che i gestori della rete telefonica possono applicare per la vendita di traffico in roaming agli altri operatori esteri. Le cifre individuate sono: 0,04 euro per singolo minuto, 0,01 euro per SMS e 0,0085 euro per singolo MB. L’abbattimento dei costi celle cosiddette tariffe di terminazione (ovvero il pedaggio pagato da un operatore all’altro per utilizzare la sua rete e “finalizzare” la chiamata) dovrebbe agevolare il passaggio ad una tariffa europea e contenere i casi che vedono gli operatori scaricare maggiori costi sui clienti finali.
Si tratta dell’ennesima iniziativa spinta dall’Unione Europea affinché, come avviene per altre tipologie di mercato, anche in tema di tariffe telefoniche si possa finalmente parlare di vera “unione”. Il vice presidente del Mercato Unico Digitale , Andrus Ansip, conferma con forza le intenzioni: “Vogliamo fare in modo che la fine dei costi di roaming abbia buoni riscontri tra i consumatori e i player di mercato. È per questo che abbiamo indirizzato questa nuova proposta al mercato all’ingrosso”, auspicando che il Parlamento e il Consiglio Europeo tengano il passo e la adottino velocemente. L’ abolizione dei costi del roaming per gli utenti privati sarebbe, secondo lo stesso Ansip, sostenibile in tutto il territorio europeo a patto però che ci sia una buona condotta degli operatori . Proprio per introdurre le novità in maniera consapevole è stata indetta una consultazione pubblica utile a rilevare gli impatti della Raccomandazione dell’UE sui ricarichi massimi e responsabilizzare i gestori.
L’accoglienza degli operatori telefonici non è stata effettivamente delle migliori . È evidente che l’intervento del legislatore va nella direzione di appianare le strade ed evitare che qualcuno più furbo di altri se ne approfitti danneggiando di fatto l’utente finale. Il recente intervento dell’AGCOM contro alcuni operatori telefonici italiani (TIM e Wind nello specifico) per condotte in violazione al Regolamento (UE) n. 2012/531 sull’applicazione delle tariffe in roaming lascia aperto più di un dubbio proprio circa le intenzioni degli operatori.
Ritornando nello specifico all’ abbattimento delle tariffe di terminazione , gli operatori di Paesi turistici come Spagna, Grecia e Francia hanno tutto l’interesse affinché le tariffe rimangano alte abbastanza da compensare il maggior traffico utilizzato dai visitatori e poter garantire investimenti per le infrastrutture. Dall’altra parte, gli operatori di Paesi con tariffe domestiche economiche e con clienti che viaggiano molto, come i Paesi baltici e dell’Europa dell’est, sono titubanti circa l’eliminazione delle tariffe di roaming al dettaglio se non accompagnata da un abbassamento dei prezzi all’ingrosso. Per recuperare i costi a questi operatori non rimarrebbe altro che aumentare i prezzi.
Per la verità il BEREC si è già espresso a favore dell’introduzione di una ” fair use policy ” (il limite sopra il quale l’operatore può applicare costi extra) e la necessità di prevedere un processo chiaro che identifichi quali siano le circostanze che possono scaturire l’ applicazione di costi aggiuntivi . La possibilità di agire in deroga non convince il BEUC , l’organizzazione europea per i diritti dei consumatori, secondo la quale serve maggior impegno ed un adeguamento rapido degli operatori.
GSMA, l’associazione che rappresenta gli interessi di oltre 800 operatori telefonici al mondo sostiene: “qualsiasi regolamentazione dei prezzi all’ingrosso dovrebbero assicurare da un lato che i consumatori siano in grado di continuare ad usufruire dei servizi in roaming in una maniera sicura e funzionale e dall’altro che gli operatori mobili… possano coprire i costi dovuti alla fornitura di questi servizi”. E i punti di sospensione, presenti nel testo originale, mettono in risalto lo stato di preoccupazione dell’associazione.
Di ben altra opinione l’associazione europea che rappresenta gli operatori virtuali ( MVNO ) che esulta con un tweet d’innanzi alla scelta di abbassare le tariffe di rivendita. In questo modo infatti gli operatori virtuali potranno finalmente competere con il mercato nonostante qualcuno tema che il proliferare di nuove tariffe possa togliere concorrenza al mercato.
Mirko Zago