L’avevano sostenuta a luglio gli azionisti di Sun Microsystem, poi il Dipartimento di Giustizia statunitense il mese successivo: l’unione tra la software house di Santa Clara, California e Oracle sembrava ormai cosa fatta, semplicemente in attesa del sì definitivo da parte dell’Unione Europea. Invece l’autorità antitrust di Bruxelles ha piazzato un vigile posto di blocco sulla strada per un accordo, che i protagonisti speravano di chiudere entro la fine dell’estate.
Pare, dunque, che Sun dovrà attendere i primi freddi per poi essere accolta dal calore dei 7,4 miliardi di dollari in uscita dalle tasche del numero due al mondo per la produzione di software. La Commissione europea ha deciso che ci sarà da investigare , soprattutto per cercare di capire se l’accordo tra le due aziende possa risultare un serio ostacolo alla competizione. Soprattutto in un mercato già altamente concentrato come quello dei database.
“Bisogna esaminare molto attentamente – ha dichiarato un comunicato ufficiale dell’antitrust europeo – gli effetti sulla competizione in Europa, nel momento in cui l’azienda leader nel settore del database proprietario propone di acquisire quella che guida la produzione di database open source”. Alla base delle apprensioni dell’autorità, quindi, ci sarebbe il conseguente controllo da parte di Oracle del database Sun MySQL , con risultati potenzialmente poco incoraggianti per la competitività all’interno del mercato.
Neelie Kroes, commissario europeo per la Concorrenza, ha annunciato che verrà aperta un’inchiesta approfondita, per assicurarsi che i clienti del nuovo conglomerato IT non si ritrovino in seguito con opzioni ridotte o prezzi più alti. “L’inchiesta – ha detto il portavoce di Kroes, Jonathan Todd – si focalizzerà sul capire quale sviluppatore open source sarà in grado di continuare a produrre software basato sul database MySQL”.
Se la UE deciderà di avviare le operazioni investigative, ci vorrà un periodo di circa quattro mesi per conoscere il destino comune di Sun e Oracle. La “sentenza” dovrebbe venire pronunciata entro il 19 gennaio , con le due aziende statunitensi ad attendere un gesto di benedizione o un altolà perentorio all’accordo così come è stato pensato e definito .
Attesa che verrà vissuta probabilmente con alterni stati d’animo: Oracle ha chiuso l’ultimo trimestre con un rendimento sceso del 7 per cento a 1,9 miliardi di dollari, comunque al di sopra delle aspettative. Sun, invece, ha pianto una perdita di 147 milioni di dollari, annunciata agli inizi del mese corrente dopo aver diffuso i dati relativi ai suoi ultimi novanta giorni di attività economica. I fili del destino, ora, li ha tra le dita il Vecchio Continente.
Mauro Vecchio