Per la prima volta da mezzo secolo a questa parte, il Congresso USA ha organizzato un’udienza in cui è stato toccato un tema da sempre spinoso e che, per ovvie ragioni, mostra il fianco alle più svariate teorie cospirazioniste: gli UFO. Una questione seria per il Pentagono, che da un paio di anni dispone di una task force il cui compito è proprio quello di indagare su avvistamenti e anomalie.
Nulla a che vedere con gli episodi di X-Files o con la presunta presenza aliena negata. Al momento non è disponibile alcuna spiegazione logica o basata su evidenze scientifiche per le segnalazioni sempre più numerose: sono oltre 400 i report raccolti finora, con un forte incremento nell’ultimo anno.
UAP (UFO): gli Stati Uniti vogliono vederci chiaro
Per la precisione, va sottolineato che l’acronimo ora ufficialmente impiegato dagli Stati Uniti per etichettare questo tipo di fenomeni è UAP (Unidentified Aerial Phenomena) e non più UFO (Unidentified Flying Object).
Nel corso dell’incontro, organizzato dall’House Intelligence Subcommittee on Counterterrorism, Counterintelligence and Counterproliferation, è stato mostrato un video declassificato. È quello visibile qui sotto. Il frammento di interesse si trova intorno al minuto 46:00. A registrare la clip è stato un pilota della marina militare durante un’esercitazione. In alcuni fotogrammi è possibile osservare qualcosa di non identificato transitare nei dintorni del velivolo. Queste le parole di Scott Bray, Deputy Director of Naval Intelligence: Non ho alcuna spiegazione per cosa sia questo specifico oggetto
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Dalla condivisione apprendiamo che: al Congresso USA utilizzano Windows 10 e non sono ancora passati a Windows 11, VLC è il player multimediale predefinito e nessuno ha ancora pensato di disinstallare Internet Explorer.
Una questione di sicurezza nazionale
L’udienza risulta di particolare interesse per diverse ragioni. La prima è che Washington intende ora affrontare la questione in modo aperto e trasparente, legandola a doppio filo all’esigenza di tutelare la sicurezza nazionale, dopo decenni di silenzio utile solo ad alimentare teorie del complotto e cospirazioniste. La seconda è che sono stati discussi alcuni aspetti di natura tecnica a proposito delle modalità di raccolta dei dati relativi a questi fenomeni. Tutti i dettagli nel filmato.
Gli UAP non sono ancora stati spiegati, è vero. Sono eventi reali e necessitano di un’indagine, molti dei rischi che pongono devono essere mitigati.
Bray sgombra inoltre il campo da qualsiasi ipotesi sulla conservazione, da parte dell’esercito americano, di reperti aerei di origine extraterrestre.
Non abbiamo questo tipo di materiale. Nella task force UAP non abbiamo rilevato alcun indizio da collegare a un’origine non terrestre.
Tra le ipotesi al vaglio (lontane dall’essere confermate) per cercare di spiegare questi fenomeni, una conduce a tecnologie ipersoniche a disposizione di paesi come Russia o Cina per spiare le attività USA e l’altra, invece, a distorsioni provocate dalle apparecchiature impiegate per effettuare le registrazioni. Entrambe non convinceranno certo chi in camera ha appeso il poster “I want to believe”.