Roma – Nell’era del digitale, bollente per il diritto d’autore, arriva dal Regno Unito una proposta destinata a sollevare un polverone, quella di portare da 50 a 100 anni la protezione dei diritti sulla musica al fine di garantire ad autori e discografici un lunghissimo periodo di rendimento su quanto prodotto.
La proposta è tutt’altro che peregrina visto che arriva, stando al Times , da James Purnell , neoministro del governo Blair dedicato alla cultura, ai media e al turismo.
Stando a Purnell un profitto garantito più a lungo ai discografici li spingerà ad investire di più nella scoperta di nuovi talenti . “L’industria della musica – ha dichiarato – è un settore rischioso e scovare talenti ed artisti è costoso. Si ritiene che sia necessario garantire profitti sul lungo periodo in modo tale che le società del settore possano investire nella ricerca dei nuovi talenti”. Purnell non considera evidentemente gli attuali 50 anni un periodo di tempo sufficientemente lungo. “Gruppi come i Coldplay – si è lanciato il Ministro – faranno guadagnare abbastanza soldi ai propri discografici da consentire loro di scoprire almeno 50 o 100 altre band”.
Un’operazione simile condotta dal Congresso americano due anni fa ha consentito l’estensione del diritto d’autore a 90 anni, contro i 70 precedenti, una mossa fortemente voluta dalla Disney , ben poco disponibile a veder trasformare le prime produzioni su Mickey Mouse in materiale di pubblico dominio.
Stando alle dichiarazioni di Purnell, 90 anni potrebbe essere il periodo di tempo sul quale si troverà un accordo finale. Una mossa appoggiata dai discografici che hanno già detto di ritenere utile l’operazione anche per le operazioni di contrasto alla pirateria.