Il dossier consegnato dagli USA a Boris Johnson in merito ai potenziali rischi connessi alla fornitura delle componenti per il 5G di Huawei non ha spinto il Regno Unito a mettere al bando il produttore cinese. Gli operatori UK potranno affidarsi al colosso di Shenzhen nell’allestimento delle reti, a patto di scegliere apparecchiature di altre aziende per le parti più importanti dei network.
Huawei per il 5G in UK: via libera, ma rimane “ad alto rischio”
Una decisione già nell’aria da tempo, che di fatto va a confermare quanto anticipato da Theresa May nella primavera dello scorso anno e da ulteriori voci di corridoio circolate poi in autunno. Il National Cyber Security Centre ad ogni modo continua a etichettare i prodotti della società cinese come “ad alto rischio” e a considerare la minaccia gestibile adottando specifiche precauzioni.
Le istituzioni britanniche scelgono dunque di non applicare a Huawei un ban simile a quello già imposto dagli Stati Uniti (e suggerito da Washington ai paesi alleati), concedendo alle proprie telco una maggiore libertà nell’approcciare l’era del 5G. La documentazione pubblicata da NCSC cita comunque in modo diretto il gruppo di Shenzhen e le motivazioni sulle quali si basa la scelta di mantenere alcune limitazioni.
Huawei è sempre stata considerata ad alto rischio dal governo UK e una strategia per la mitigazione del pericolo è stata posta in essere fin da quando ha iniziato la fornitura nel Regno Unito.
Questi alcuni dei fatti che hanno portato l’azienda ad essere bollata come HRV (High Risk Vendor), li riportiamo in forma tradotta.
- Huawei detiene una quota significativa di market share in UK che le attribuisce un valore strategico;
- essendo una società cinese, secondo la National Intelligence Law del paese asiatico introdotta nel 2017, potrebbe esserle imposto di agire in modo dannoso per il Regno Unito;
- sono verificati diversi attacchi contro il Regno Unito e i suoi interessi messi a segno dalla Cina o da realtà legate alle sue autorità;
- gran parte dei business di Huawei sono al momento nella Entity List degli USA e la futura disponibilità dei loro prodotti potrebbe essere in dubbio.
Il National Cyber Security Centre afferma poi quanto segue in merito alla pratiche di Huawei relative alla sicurezza.
La nostra esperienza ha mostrato che la qualità di Huawei per quanto concerne cybersecurity e ingegneria è bassa, i suoi processi sono opachi. Ad esempio, nel 2018 il HCSEC Oversight Board ha sollevato significative preoccupazioni a proposito dei processi ingegneristici di Huawei. Il suo rapporto nel 2019 ha confermato che “nessun progresso materiale” è stato compiuto da Huawei per porre rimedio ai problemi tecnici riportati l’anno precedente, sottolineando “altri importanti problemi tecnici” che in passato non erano stati identificati.
In definitiva, Vodafone, EE, Three, O2 e gli altri operatori UK potranno scegliere Huawei, ma facendo attenzione a non acquistare dal gruppo cinese le componenti più importanti (“core”) delle reti.