Brutta avventura quella capitata a TheGeeker , nickname dietro cui si cela il gestore del portale BitTorrent FileSoup (di base nel Regno Unito), una delle più vecchie community BT ancora attive sulla “scena” del file sharing. Le cronache dicono che alla fine di luglio l’uomo è entrato in contatto con l’antipirateria di sua maestà , poliziotti supportati dal noto gruppo Federation Against Copyright Theft (FACT) che gli hanno messo a soqquadro la casa, lo hanno trattenuto in cella pare senza garantirgli tutti i diritti che gli erano dovuti secondo la legge.
I bobby si sono mossi in relazione all’attività di sharing veicolata da FileSoup, un portale in circolazione dal 2003 (più vecchio di 9 mesi rispetto a The Pirate Bay ) ma che dal 2005 ha abbandonato la funzionalità da tracker per limitarsi a mantenere online un database di link a torrent disponibili altrove. TheGeeker è stato arrestato per sospetto download di opere cinematografiche “illegali”, nell’ambito di un’indagine attiva sin dal febbraio del 2009.
Ma piuttosto che a un downloader il trattamento riservato all’uomo dagli ufficiali di polizia farebbe pensare più a un pericoloso criminale di tutt’altro spessore: nell’arco delle oltre 12 ore in cui è stato trattenuto in custodia, TheGeeker si è visto ripetutamente rifiutare la richiesta di avvertire qualcuno di quanto gli fosse capitato e della necessità di dar da mangiare al suo cane, oltre che di chiamare un avvocato.
L’ispettore aveva posto il blocco sulle comunicazione da e verso il “pericoloso downloader” fino a ulteriore notizia, gli hanno poi detto i poliziotti, che nel frattempo hanno provato a fargli firmare una lista di 12 pagine contenente i beni sequestrati in casa sua. “Per chi mi hanno preso, per un completo idiota?!?” ha commentato in seguito TheGeeker, lamentandosi del tentativo di estorcergli conferme senza che lui potesse verificare materialmente alcunché.
Quando le misure cautelari nei confronti del pericoloso criminale-downloader si sono allentate, TheGeeker ha potuto avvalersi di una rappresentanza legale e ha messo in dubbio la valenza penale del “reato” di download, un tipo di “crimine” più adatto all’ordinamento civile – anche se, nella versione FACT, le donazioni ricevute da siti come FileSoup andrebbero rubricate alla voce “profitti” rimescolando radicalmente le cose.
Dopo essere stato costretto a spiegare con dovizia di particolari come funzionasse BitTorrent nel corso dell’interrogatorio – argomento evidentemente ostico per gli efficienti attivi della polizia britannica – il “criminale” è stato rilasciato su cauzione e senza incriminazione, ma con l’obbligo di tornare a fare quattro chiacchiere con gli investigatori entro ottobre.
A TheGeeker la polizia ha fatto poi sapere che i beni sequestrati sono ora in possesso dei mastini di FACT, ma la sorpresa peggiore l’admin di FileSoup l’ha avuta al ritorno a casa . L’abitazione era sottosopra, racconta l’uomo, gli indumenti fuori dai cassetti, un completo disastro (o meglio “un incubo” come dice lui) del genere imputabile al passaggio di una piccola tromba d’aria. Anche il cane era rimasto traumatizzato, segno evidente del fatto che i bobby di Sua Maestà non ci vanno tanto per il sottile quando si tratta di perseguire il crimine di download illegale.
Alfonso Maruccia