Un verdetto probabilmente riservato, che potrebbe essere ufficializzato soltanto dopo giorni, forse settimane. La squadra legale di Julian Paul Assange è ora tornata all’attacco , nel tentativo di ottenere dall’Alta Corte di Londra una clamorosa inversione di marcia. Nella giornata di domani si concluderà infatti la nuova battaglia dell’ormai arcinoto founder del sito delle soffiate Wikileaks.
Note le richieste della difesa: qualora venisse estradato in Svezia, Assange rischierebbe di finire nelle temibili carceri di Guantanamo. La sua stessa vita entrerebbe dunque in serio pericolo, con il governo statunitense orientato verso la pena capitale . L’estradizione del founder avrebbe infatti un forte risvolto politico, totalmente estraneo alle ufficiali accuse di stupro e molestie sessuali.
Assange verrebbe così sottoposto ad un processo ritenuto non affatto equo, soprattutto ad un trattamento contrario agli attuali diritti umani. Nella squadra legale del founder è infatti finito Ben Emmerson, appunto specializzato in leggi comunitarie sui diritti fondamentali degli individui. L’accusa sarà invece concentrata sull’ormai famoso condom strappato, presunta prova evidente dell’avvenuta violenza sessuale. ( M.V. )