Un turbinio di critiche , scatenato in terra britannica a proposito degli attuali metodi di gestione del sito web Internet Eyes . I vertici dell’ Information Commissioner’s Office (ICO) hanno subito bacchettato quello che due anni fa era stato descritto come un instant crime stopper , un sistema online di notifica istantanea che permette a tutti i suoi utenti registrati di segnalare vari crimini attraverso l’utilizzo in tempo reale di telecamere di sorveglianza .
Al centro della bufera è dunque finito uno specifico filmato apparso tra i vasti meandri della piattaforma di video sharing YouTube, in cui si assiste al legittimo aggirarsi di un comune acquirente all’interno di un negozio d’Albione. Nessun crimine, soltanto la ripresa di un onesto cittadino alle prese con il suo shopping quotidiano. I vertici di ICO hanno ora sottolineato come la spettacolarizzazione sul Tubo non possa assolutamente far parte dei servizi offerti da Internet Eyes .
Tutte le immagini riprese dalle telecamere legate al sito dovranno ora essere soggette a cifratura prima di poter sbarcare in Rete , per proteggere la privacy di persone come quella apparsa su YouTube. I vertici di ICO hanno infatti sottolineato come il consumatore britannico sia chiaramente identificabile all’interno del filmato. “Le riprese CCTV non possono finire su YouTube quando mostrano individui alle semplici prese con lo shopping”, ha spiegato il deputy commissioner di ICO David Smith.
Non è la prima volta che le autorità d’Albione criticano certe pratiche di gestione legate al sito Internet Eyes . I vertici di ICO avevano già evidenziato tutti i rischi relativi al caricamento online di filmati in cui vengano coinvolte persone del tutto innocenti. I responsabili del servizio britannico provvederanno ora a controllare meglio i propri utenti registrati, impedendo la visione delle immagini entro 30 miglia (circa 50 km) da un determinato negozio.
Mauro Vecchio